“Tessere gonfiate”: è scandalo all’Acli Napoli a pochi giorni dal congresso

Altro che le vicende di lotte fratricide nel Partito Democratico napoletano: dal mondo delle associazioni provengono anche esempi peggiori. È caos, infatti, in quella che una volta era una delle principali realtà del mondo del volontariato napoletano e che oggi è ridotta ad essere solo l’ombra di se stessa. Parliamo dell'Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) di Napoli, fino a pochi anni fa ente potentissimo e con migliaia di iscritti e che ora si trova coinvolto in una guerra interna che fa poco onore alla sua storia. In vista del congresso provinciale, che si terrà il prossimo 14 marzo, piovono sul commissario Antonio Russo, proveniente da Foggia, accuse gravissime: tesseramento gonfiato per favorire i suoi candidati, indebite interferenze, intimidazioni e comportamenti volti ad impedire gli iscritti l’esercizio dei propri diritti di soci. È quanto denunciano tre soci un una lettera aperta, che ancora non ha avuto risposta da Russo.
“Sembrerebbe emergere – scrivono i tre – che centinaia di tessere non siano state mai pagate dai circoli e che, in questo modo, siano stati alterati i dati del tesseramento, con conseguente drogatura del numero dei delegati riconosciuti per il congresso 2015. I dati del tesseramento comunicati, poi, sono ballerini” il commissario ha dato numeri diversi in diverse occasioni.” Si denuncia anche l’esistenza di numerose strutture delle Acli “fantasma”, nate negli scorsi mesi e completamente sconosciute ai soci storici. Questo mentre diverse richieste di adesione alle Acli sono state respinte dal commissario. Negli scorsi giorni il commissario ha addirittura cambiate le serrature della sede provinciale per evitare che si tenesse una assemblea con duecento persone di un circolo che non ritiene suo “amico”, costringendo gli iscritti a riunirsi e ad eleggere i delegati al congresso sulle scale del palazzo.
La denuncia sul tesseramento Acli Napoli
Non è tutto: secondo quanto contenuto nella denuncia, che è arrivata sul tavolo del presidente nazionale dell’associazione di ispirazione cristiana, il commissario avrebbe disposto visite ispettive all’interno di circoli in cui operano dirigenti che hanno criticato apertamente il suo operato e solo in quelle. “Si denuncia – è scritto – anche l’indebita ingerenza del commissario nelle vicende congressuali delle Acli di Napoli. Nel corso di diversi incontri con importanti dirigenti del sistema iscritti presso le Acli di Napoli il commissario ha manifestato la sua volontà di “scegliere” il futuro presidente, creando una evidente distorsione dei meccanismi congressuali ed un clima generalmente intimidatorio nei confronti degli iscritti.”
I soci lamentano di essere costretti a presentarsi al congresso senza sapere neppure quanti sono i tesserati alle Acli, qual è il numero totale dei delegati e neppure il regolamento del congresso: documenti chiesti più volte e mai forniti. “È una situazione insostenibile – spiega un dirigente dell’associazione – ma noi andiamo avanti per riaffermare che le Acli di Napoli non possono morire così nell’anno in cui festeggiano i loro settant’anni. Il commissario, per far eleggere un suo fantoccio al posto di presidente, ha deciso di azzerare un movimento che prima della sua venuta a Napoli, due anni fa, era attivo e ben strutturato. Crea il deserto e pretende di chiamarlo Acli".