Tiziana Cantone, i magistrati chiedono alla Apple di sbloccare il suo cellulare
Potrebbe essere arrivato ad un punto di svolta il processo per l'istigazione al suicidio di Tiziana Cantone. Il condizionale è d'obbligo, dal momento che la questione è tutt'altro che semplice. I pm hanno infatti richiesto alla Apple, il colosso informatico statunitense, di poter aver accesso all'iPhone della ragazza, bloccato da un codice di sicurezza di quattro cifre che solo la defunta e l'azienda conoscono. Lo smartphone con la mela potrebbe, secondo gli inquirenti, aiutare a ricostruire gli ultimi istanti di vita di Tiziana Cantone, suicidatasi lo scorso 13 settembre a Mugnano, nel Napoletano, impiccandosi con un foulard dopo essere stata oggetto, per un anno, di una gogna mediatica seguita alla diffusione di alcuni video hard che la vedevano protagonista. Il colosso informatico di Cupertino, in California, però è inamovibile e rifiuta la collaborazione.
Proprio per questo motivo, da oltre un mese, le indagini sono in fase di stallo. Già nelle scorse settimane, i pm avevano richiesto a Whatsapp di poter aver accesso ai messaggi di Tiziana, ricevendo però risposta negativa dalla società in quanto i messaggi vengono cancellati automaticamente. I magistrati però non sono intenzionati a gettare la spugna. Rossana Esposito, il pm titolare dell'inchiesta, ha preparato una rogatoria internazionale da inviare negli Stati Uniti tramite il Dipartimento di Giustizia dell'ambasciata Americana a Roma. La richiesta riguarda "la possibilità di accedere all'iPhone di Tiziana per indagini in corso in Italia".
Le politiche di Apple sulla privacy degli utenti
La richiesta avanzata dai magistrati che seguono il caso Cantone, come già detto, è di complicata risoluzione. Le nuove politiche della Apple per garantire privacy e sicurezza assolute ai suoi utenti, varate nel settembre del 2014, hanno sancito la negazione di accesso a qualsiasi dispositivo iPhone e iPad per aiutare le indagini della Polizia. I dispositivi sono infatti dotati di codici di sicurezza talmente sofisticati, a conoscenza soltanto dell'utente, che nemmeno l'azienda di Cupertino può bypassare.
L'ex fidanzato di Tiziana Cantone sarà interrogato in Procura
Nonostante il suo cellulare sia stato già sequestrato e sia al vaglio degli inquirenti, Sergio Di Palo, l'ex fidanzato di Tiziana Cantone, non è ancora stato ascoltato dalla Procura. Come conferma però il procuratore Francesco Greco, nei prossimi giorni il ragazzo sarà ascoltato dalla Procura di Napoli Nord come persona informati sui fatti. Subito dopo il suicidio dI Tiziana, sua madre, Teresa Giglio, aveva accusato l'ex fidanzato di averla plagiata a di averla indotta a girare i video hard che sono poi finiti in rete.