Tonno e cracker perché non ha i soldi per la mensa: da Napoli solidarietà alla bimba di Verona
Tanti gli attestati di solidarietà nei confronti della famiglia della bambina che alla mensa scolastica si è vista servire una scatoletta di tonno ed un pacchetto di cracker perché non in regola con il pagamento della retta. La storia, che arriva da una scuola elementare di Minerbe, in provincia di Verona, ha suscitato molto scalpore, ed ha subito spaccato l'opinione pubblica tra chi attacca la scelta della scuola, definita "disumana" proprio perché rivolta ad una giovane allieva, e chi invece ha difeso la decisione, spiegando che chi non paga non ha diritto a ricevere gli stessi servizi di chi invece lo fa.
Mentre però la vicenda, come spesso accade in Italia, rischia di divampare in polemica fine a sé stessa, c'è chi ha proposto invece una soluzione: raccogliere soldi per pagare, in poco tempo, la retta della mensa per la giovane studentessa di Minerbe, e risolvere così il problema alla radice. Tra tutti, anche Federico Arienzo, capogruppo del Partito Democratico al Comune di Napoli, che ha annunciato che chiederà i bollettini a chi di dovere, con l'intenzione di sopperire a questa mancanza. Dopo aver ricevuto tanti messaggi sull'argomento, ha scritto Federico Arienzo su Facebook, "domani mattina chiamo al servizio politiche scolastiche di quel comune del veronese e proviamo ad avere quei bollettini. Insieme a tanti siamo pronti a pagarli noi", ha aggiunto il consigliere comunale del PD. E in tanti hanno risposto al suo appello, annunciando che se ci si organizzerà per pagare questi bollettini, ci sarà massima adesione. Tantissimi i cittadini napoletani che si sono già offerti di mettere una propria quota, per permettere alla bambina di usufruire del servizio di mensa scolastico assieme ai suoi compagni di classe. Proprio alla vista di quella scatoletta di tonno e del pacchetto di crackers, infatti, la piccola si era accorta della disparità di trattamento rispetto agli altri, ed era scoppiata a piangere.