Torre Annunziata, la Madonna della Neve si inchina davanti alla farmacia di Matachione
A Torre Annunziata la Madonna si inchina davanti al re delle farmacia. È già polemica sul gesto di riverenza accennato ieri pomeriggio nel corso della processione rituale dedicata alla Madonna della Neve dai pescatori che portavano in spalla il quadro della Vergine di fronte all'abitazione di Nazario Matachione, imprenditore locale al centro dello scandalo per corruzione che ha coinvolto esponenti della pubblica amministrazione e delle forze armate.Stavolta il sentito omaggio della popolazione non ha riguardato un capo-clan della zona, come spesso avviene, ma un rappresentate del potere economico. "Niente inchini", si era raccomandato il parroco don Raffaele Russo eppure, durante il tragitto il quadro fa una piccola sosta e viene leggermente piegato in direzione della croce verde che illumina la “Farmacia del Corso” di Nazario Matachione.
Matachione, alla guida di un vero e proprio cartello economico, fatto di decine di farmacie e centri benessere, è in carcere da nove giorni con l'accusa di aver elargito favori in cambio di verifiche blande da parte della Guardia di Finanza e di agevolazioni burocratiche dai funzionari regionali. L'imprenditore farmaceutico è coinvolto anche nel caso dei test di ammissione truccati a Farmacia, scoppiato pochi giorni fa dopo che erano emerse esplicite telefonate sul tema tra lo stesso manager e alcuni amici medici.
L'inchino: l'amministrazione prende le distanze
Il gesto ha generato un'ondata di polemiche a Torre Annunziata, la città dove per anni Giancarlo Siani, giornalista e vittima della camorra, ha denunciato corruzione e traffici. Riguardo all'episodio l'amministrazione comunale, nella persona del sindaco, Giusè Starita, prende le distanze: "Non ne sapevamo niente. Non siamo noi a gestire la processione".
Stigmatizza anche l'assessore alla Cultura, Antonio Irlando: "L'inchino davanti alla farmacia – ha dichiarato al quotidiano locale Metropolis – è apparso chiaro a tutti. Per noi resta una scelta inspiegabile, che non solo non ci compete ma dalla quale prendiamo decisamente le distanze. La solidarietà ci può anche stare ma è sempre una scelta personale. A nessuno è consentito di abusare di momenti di festa, di occasioni pubbliche".