Torre Annunziata, viola le norme anti coronavirus per rapinare una pescheria
Un giovane di Pagani, in provincia di Salerno, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri per rapina ai danni del titolare di una pescheria di Torre Annunziata, in provincia di Napoli: i militari lo hanno bloccato mentre cercava di scappare, con in tasca ancora il bottino e il coltello che aveva usato per minacciare la vittima; A. M., 24 anni, è stato rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale in attesa del processo.
Il ragazzo è incappato in un controllo dei militari del Nucleo Radiomobile di Torre Annunziata, che erano nei paraggi nell'ambito dei servizi di routine sulla zona, intensificati in questi giorni per verificare il rispetto dei decreti emessi per contenere il contagio da coronavirus. I carabinieri erano a pochi metri dalla pescheria di via Plinio quando si sono accorti di quello che stava succedendo: il 24enne brandiva un coltello, minacciando il titolare si era appena fatto consegnare l'incasso. Lo hanno fermato prima che riuscisse a scappare col denaro; perquisito, è stato trovato in possesso dell'arma, con lama di otto centimetri, che è stata sequestrata.
Dal successivo controllo è emerso che A. M. non avrebbe dovuto lasciare l'abitazione, e non solo per le norme per limitare la diffusione da Covid-19: era stato sottoposto agli arresti domiciliari per droga. Nei suoi confronti, quindi, è scattato l'arresto per la rapina e per evasione; non è stato invece denunciato per violazioni ai decreti del Presidente del Consiglio in quanto i reati che ne hanno determinato l'arresto sono più gravi (la violazione configura la punizione ai sensi dell'articolo 650 del codice penale "salvo che il fatto non costituisca più grave reato", come appunto nel caso specifico).