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Torre del Greco, lavoravano tra rifiuti speciali e olii esausti: sigilli a cantiere navale

Il gip di Torre Annunziata ha emesso un provvedimento di sequestro nei confronti di uno dei più grandi cantieri navali di Torrel del Greco: non possedeva titoli concessionari ed era minaccioso per l’ambiente.
A cura di Valerio Barbato
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Foto di archivio
Foto di archivio

Uno dei cantieri navali più grandi di Torre del Greco (Napoli) è stato sequestrato dalla Capitaneria di Porto. Il motivo: occupazione abusiva di spazio e specchi d'acqua, detenzione incontrollata di rifiuti speciali, abbandono di pneumatici e altri rifiuti e dispersione di olii esausti con pericolo di contaminazioni. Ad emettere il provvedimento di sequestro è stato il gip di Torre Annunziata dopo un'intensa attività di indagine scaturita dall'operazione denominata "Porto Sicuro" avviata nell'ottobre del 2015, in collaborazione con polizia municipale, Asl e Arpac.

La struttura cantieristica si estende su un'area demaniale marittima di 2.920 metri quadrati e su uno specchio d'acqua di oltre 1.000 metri quadrati, in relazione al quale non esisteva nessun "titolo concessionario legittimante la relativa occupazione". Nel corso della stessa operazione sono stati controllati anche pontili e punti di ormeggio e sono stati denunciate venti persone per occupazione abusiva di aree e realizzazione di opere abusive.

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