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Traffico di droga, maxi operazione tra Napoli e Salerno: 87 arresti

Maxi operazione della polizia di Stato contro un’organizzazione criminale che trafficava e spacciava droga tra l’hinterland napoletano e Battipaglia, in provincia di Salerno: 87 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti della squadra mobile di Salerno e del Servizio centrale operativo.
A cura di Francesco Loiacono
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Maxi operazione della polizia di Stato contro un'organizzazione criminale che trafficava e spacciava droga tra l'hinterland napoletano e Battipaglia, in provincia di Salerno. Gli uomini della squadra mobile di Salerno e del Servizio centrale operativo, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della locale procura della Repubblica, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 87 persone, affiliate all'organizzazione.

Il gruppo aveva conquistato il monopolio sulla fornitura e distribuzione di droga dopo aver eliminato dalla scena battipagliese un altro sodalizio criminale, rappresentato da Marino Carmine e dai suoi affiliati, confinandone le attività all'interno del comune di Bellizzi. La nuova organizzazione, in contatto con il clan Giffoni/Noschese di Battipaglia, si riforniva di droga – cocaina, hashish e marijuana – nell'hinterland napoletano. Negli ultimi tempi, dopo alcuni sequestri effettuati dalla polizia nel luglio 2012, l'organizzazione era però entrata in crisi. Tanto che i capi avevano dovuto versare 400mila euro ai fornitori napoletani, dopo che questi avevano iniziato a minacciare di morte i membri dell'organizzazione e i loro familiari per i debiti accumulati.

Fondamentali i collaboratori di giustizia

Fondamentale, per ricostruire le attività del gruppo criminale, è stato il contributo di alcuni degli affiliati, anche al vertice dell'organizzazione, che hanno deciso di collaborare con la giustizia. Il sodalizio criminale, secondo gli investigatori, aveva diversi interessi anche in alcune attività pubbliche nel comune di Battipaglia, come la gestione di stand per la distribuzione di fuochi di artificio. Queste attività conferivano al gruppo una ulteriore connotazione "riconducibile al fenomeno dell'associazione mafiosa".

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