Tragedia di Genova, una storia d’amore tra gli sfollati: 86enne trova l’anima gemella
Una storia d'amore nata per caso e "figlia", suo malgrado, della tragedia che ha colpito Genova. A quasi un mese dal crollo del ponte Morandi, con il suo tragico bilancio di quaranta morti e centinaia di sfollati, c'è spazio per una storia d'amore nata, è proprio il caso di dirlo, tra le macerie. O meglio, tra gli stessi sfollati.
Lui è Pasquale Ranieri, ottantaseienne napoletano ex carpentiere specializzato e vedovo; lei è Graziella Pistorio, ottantatreenne di origini catanesi, casalinga. Vivevano entrambi in uno degli undici palazzi sfollati, dove complessivamente vivevano 255 famiglie, oggi sparpagliate in alloggi alternativi e, per la cronaca, i due vivevano addirittura nel medesimo palazzo, al civico numero 9 di via Porro, separati solo da due piani: lei nell'interno 9, lui due piani sotto.
In un'intervista al Secolo XIX, l'ex-carpentiere napoletano ha raccontato: "Quando ci siamo trovati fuori casa, abbiamo pensato che in due è più facile, ci sentiamo più forti e ora stiamo insieme. Il destino vuole che quel ponte che ho contribuito a costruire ora mi ha messo fuori casa", ha rivelato ancora Ranieri. "Mettevamo le guaine, ci spenzolavamo nel vuoto per preparare le colate di cemento. Penso di essere l'unico tra gli sfollati che il ponte lo ha anche costruito. Era venuto Saragat a inaugurarlo. Poi vent'anni fa ho comprato una casa là sotto. Soldi ce n'erano pochi e non potevo andare altrove".
Ma ora attendono di poter andare a vivere assieme, in una casa per la quale Ranieri ha investito tanto. "Ho dato anche un bell'anticipo, in pratica i miei risparmi, ma per ora non ci hanno fatto entrare con la scusa che il proprietario deve fare dei lavori". E poi, da napoletano tutto d'un pezzo, non esita a dire: "Ho anche l’impressione che qui a Sampierdarena ci marcino: con la scusa del ponte hanno aumentato i prezzi degli affitti. Noi siamo gli sconfitti".