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Trasporti pubblici in Campania, è un disastro: i pendolari si arrendono e prendono l’auto

Il trasporto pubblico campano e napoletano sempre più disastrato: crolla il numero dei pendolari, sempre più persone utilizzano l’automobile, facendo anche aumentare i dati relativi a smog, inquinamento e traffico. Dal 2010 quasi raddoppiate le tariffe, a fronte di tagli dell’8% alla spesa per i servizi. Male anche l’età dei mezzi pubblici, quasi tutti vicini ai vent’anni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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NAPOLI – Il trasporto pubblico napoletano sprofonda sempre più. E' il dato che emerge dal rapporto Pendolaria 2018 pubblicato da Legambiente in questi giorni. Tagli continui, inefficienze e servizi scadenti: in Campania i pendolari si arrendono e puntano sempre più sui propri mezzi di trasporto, con questo che comporta de facto anche un aumento di inquinamento dovuto allo smog delle tantissime automobili private, che producono anche un enorme aumento del traffico veicolare che finisce per ripercuotersi anche sulla qualità della vita di ogni giorno.

Un vero e proprio circolo vizioso: dal 2011 ad oggi, i pendolari sono crollati del 34%, passando dai quasi 500mila del 2011 ai 308.484 dello scorso anno. Un calo di oltre 158mila unità, che ha prodotto un altro effetto, quello dell'aumento dei veicoli privati, che nello stesso periodo è aumentato di 79mila unità, praticamente la metà dei pendolari "persi" dal servizio pubblico. Un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale, che invece ha visto aumentare i pendolari nel medesimo periodo. Basta considerare che attualmente Napoli è la peggiore delle tre grandi metropoli italiane per numero di pendolari in un anno: appena 74 milioni all'anno, contro i 310 milioni di Roma ed i 496 milioni di Milano. Altri numeri, insomma, che certificano la grandissima sofferenza del trasporto pubblico partenopeo.

Va male anche la spesa pubblica: la Regione Campania attualmente spende appena lo 0,69% del bilancio regionale per le spese relative al materiale rotabile e i servizi, che se rapportato a tagli dell'8% dal 2010 ad oggi, chiarisce bene la situazione difficile del trasporto pubblico. A questi tagli, nello stesso periodo, è infatti seguito un aumento del 48% delle tariffe dei servizi, che hanno fatto da ulteriore deterrente per i pendolari, già costretti a viaggiare tra mille disservizi. Uno di questi colpisce particolarmente: è il dato relativo all'anzianità dei veicoli utilizzati per il trasporto pubblico: i treni in circolazione sulla rete regionale hanno un'età media di 19,8 anni ed il 65% complessivo è sopra i 15. Male anche il dato relativo ai soli mezzi pubblici partenopei: a Napoli circolano 81 treni, anche qui con un'età media di 19,8 anni ma con una percentuale maggiore, pari al 77,8%, di convogli sopra i 15 anni. Anche i tram partenopei sono ormai obsoleti: i 42 tram in circolazione sono sopra i 19,5 anni, con il 57,7% sopra i quindici. Tutti dati che certificano insomma gli enormi problemi del trasporto pubblico regionale e partenopeo.

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