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Tre omicidi durante la faida di Scampia: 6 anni dopo arrestati i presunti killer

L’ordinanza eseguita dai carabinieri a carico del gotha dei due cartelli protagonisti della terza faida di Scampia: tra i 9 destinatari della custodia cautelare, ci sono i capi degli Abete-Abbinante-Notturno e dei Marino-Leonardi-Vanella Grassi. Barbato fu ucciso dal cartello rivale, Spina dai suoi stessi alleati che credevano di essere stati traditi.
A cura di Nico Falco
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Omicidio di camorra . foto archivio
Omicidio di camorra . foto archivio

Ottobre 2012, nel pieno della terza faida di Scampia. Quella che vede contrapposti i clan che avevano superato le prime due guerre di camorra, e che, da cartello unito, si stanno per dividere nei cartelli degli Abete-Abbinante-Notturno e dei Marino-Leonardi-Vanella Grassi. Salvatore Barbato è vicino al secondo gruppo, per gli investigatori è un esponente di spicco del cartello che sta cercando di conquistarsi spazio a suon di piombo. Il 9 ottobre i sicari lo intercettano in Largo Macello, a Secondigliano. Con lui c'è un altro uomo, finisce anche lui nel mirino; Barbato viene trucidato sul posto, l'altro morirà dopo due mesi di agonia in ospedale. E a quell'agguato ne seguirà un altro, il 23 ottobre: Gennaro Spina, 26 anni, ucciso in via Dello Stelvio, di nuovo in pieno giorno.

Oggi i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli hanno fatto chiarezza su quei tre omicidi, con indagini che sono sfociate in una ordinanza cautelare che ha disposto la custodia cautelare in carcere per 9 indagati, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini hanno appurato che Barbato, reale obiettivo dell'agguato, era stato ucciso nell'ambito degli scontri tra i due cartelli nella faida, mentre Spina era rimasto vittima di una epurazione interna, dopo che i capi si erano convinti che avesse tradito la cosca. Il ragazzo era stato infatti accusato di avere fatto da "filatore" per conto degli Abete-Abbinante-Notturno, indicando ai killer la presenza di Barbato e permettendogli così di mettere a segno la missione di morte; una accusa che si è rivelata infondata, ma che nei tribunali di camorra era già stata tramutata in una sentenza di morte anche per lui.

I destinatari della misura cautelare sono tra gli esponenti di primissimo piano delle due fazioni in guerra e tra i principali protagonisti della terza faida di Scampia: Angelo Abbinante, 28 anni, già detenuto a Cuneo; Gennaro Abbinante, 29 anni, già detenuto a Santa Maria Capua Vetere; Umberto Accurso, 26 anni, già detenuto a Novara; Luigi Aruta, 31 anni, già detenuto a Frosinone; Giovanni Carriello, 41 anni, unico libero prima dell'ordinanza; Antonio De Vita, 57 anni, già detenuto a Rossano; Alessandro Grazioso, 33 anni, già detenuto a Salerno; Antonio Mennetta, 34 anni, già detenuto a Sassari; Giuseppe Montanera, 32 anni, già detenuto ad Asti.

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