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Trucidati in scooter dal commando del clan: sette arresti

L’omicidio avvenne nel 2007 durante la sanguinosa guerra di camorra tra i clan Birra-Iacomino e Ascione Papale di Ercolano. Le vittime, Vincenzo e Gennaro Montella, furono trucidate a Torre del Greco davanti agli uffici del comune.
A cura di Angela Marino
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Dopo una lunga indagine sono stati identificati e arrestati i mandanti e gli esecutori del duplice omicidio di Vincenzo Montella e suo figlio Gennaro, trucidati Torre del Greco, mentre erano in scooter il 15 gennaio 2007 a . Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli ci sono 6 esponenti di rilievo del clan camorristico ercolanese "Birra – lacomino" (di cui cinque detenuti ed uno libero) e il reggente del clan "Lo Russo" egemone nel quartiere Miano di Napoli, detenuto in regime di 41 bis. Le vittime soprannominati Vincenzo e Gennaro Montella, soprannominati "Zì pecchia", erano entrambi elementi di rilievo al clan "Ascione" e per questo furono eliminati dal commando del clan rivale a Torre del Greco (Napoli), proprio dinanzi agli uffici comunali "La Salle". I destinatari della misura emessa dal Tribunale sono Vincenzo Esposito (clan Birra);  Lorenzo Fioto, detenuto;  Francesco Ruggiero, detenuto;  Ciro Uliano, detenuto;  Salvatore Viola, detenuto in regime di 41 bis;  Stefano Zeno, detenuto in regime di 41; Raffaele Perfetto (clan Lo Russo), detenuto in regime di 41 bis.

La faida tra gli Ascione-Papale e i Birra-Iacomino

Il duplice omicidio si iscrive  nella feroce guerra di camorra, una delle più lunghe e sanguinose nel panorama criminale partenopeo, che ha visto per anni militarmente contrapposte le cosche degli Ascione-Papale e dei "Birra-Iacomino". Il duplice omicidio venne deciso dai vertici del clan "Birra – Iacomino" ed eseguito da componenti del gruppo di fuoco dello sresso clan, i quali, successivamente all'omicidio, hanno potuto contare sull'appoggio logistico fornito dal reggente del clan "Lo Russo" di Miano per sottrarsi alle ricerche degli inquirenti. I cosiddetti "Capitoni", così sono conosciuti i componenti del clan, sono infatti da sempre alleati del clan "Birra" nell'ambito dello scambio dei killer e della gestione del traffico di droga. Gli arresti rappresentano l'ulteriore sviluppo delle indagini che hanno consentito di fare luce su una serie di omicidi, tutti ascrivibili alla sanguinosa faida in atto sul territorio di Ercolano già dai primi anni '90 ed in relazione ai quali, tra il 2014 ed il 2015, sono state eseguite 63 ordinanze cautelari emesse dal GIP di Napoli nei confronti dei relativi mandanti ed esecutori.

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