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Turista stuprata in hotel, le donne di Sorrento si costituiscono parte civile

Dopo lo stupro di una turista inglese di 50 anni, avvenuto in un albergo di Meta di Sorrento e perpetrato da alcuni dipendenti dell’hotel – 5 di loro sono in manette – alcune donne della Penisola Sorrentina hanno dato mandato all’avvocato napoletano Elena Coccia di costituirsi parte civile nel processo per la violenza sessuale.
A cura di Valerio Papadia
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Continuano gli strascichi provocati dall'orribile vicenda avvenuta nel 2016 in un albergo di Meta di Sorrento, nella provincia di Napoli, dove una turista inglese di circa 50 anni è stata violentata da alcuni dipendenti dell'albergo. Nonostante la donna, nella sua denuncia alle forze dell'ordine, ha dichiarato di essere stata violentata (e fotografata) da una decina di uomini, nei giorni scorsi la Procura di Torre Annunziata ha disposto l'arresto per cinque ex dipendenti della struttura alberghiera (ma le indagini sono ancora in corso). Alcune donne della Penisola Sorrentina, per dire basta alla violenza di genere, hanno dato mandato all'avvocato napoletano Elena Coccia di costituirsi parte civile nel processo che si terrà a carico degli imputati per la violenza sessuale.

"Ci sentiamo offese come donne. Basta violenza, basta omertà" hanno dichiarato. Al gruppetto di donne si sono poi affiancate le ragazze del Collettivo Studentesco della Penisola Sorrentina, le donne dell'associazione culturale Sfumature in Equilibrio di Meta di Sorrento, l'Arcigay di Napoli e alcune donne del gruppo Penisola Sorrentina Sicura; a loro potrebbero aggiungersi le componenti della Pari Opportunità del Comune di Vico Equense. Inoltre, l'associazione Penisola Sorrentina Sicura sta vagliando l'opportunità di organizzare un flash mob per domenica 20 maggio davanti alla Cattedrale di Sorrento.

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