Turisti truffati dal gioco delle tre campanelle nei pressi della Stazione Centrale
Tre persone sono state denunciate dalla Polizia Municipale di Napoli perché avevano allestito una postazione mobile per il cosiddetto "gioco delle tre campanelle". Una truffa che ormai si consuma da secoli (esistono stampe risalenti al Settecento) ai danni di persone che, puntualmente, credono di essere più furbe del banditore, ma che alla fine vengono sempre imbrogliate perdendoci talvolta anche cifre importanti. Ed ancora una volta, il luogo preferito per i truffatori è quello nei pressi della Stazione di Napoli Centrale, dove è maggiore l'afflusso di persone ed in particolare di turisti, specie stranieri, che finiscono regolarmente nella truffa.
Oltre al caso di oggi, infatti, anche pochi giorni era stato scoperto l'ennesimo banchetto abusivo, in quel caso composto da quattro persone, a loro volta tutti denunciati dalla Polizia di Stato: il gruppo operava sul Corso Umberto I, non lontano dalla stazione: si trattava di un 38enne (il banditore), un 41enne (che adescava i clienti), un 63enne (il falso giocatore) ed un 61enne (il palo che verificava l'eventuale arrivo delle forze dell'ordine). Tutti e quattro già gravati da precedenti penali e che ora sono chiamati a rispondere del reato di gioco d'azzardo.
Come funziona il gioco delle tre campanelle
Il gioco è molto semplice, e diffuso già da secoli un po' ovunque: in genere sono sempre 3-4 persone quelle coinvolte nella truffa (perché di tale si tratta), in primis il banditore ed un finto cliente, con annesso "adescatore" e palo che sono presenti in più occasioni come "variante" della truffa. Il banditore, in realtà, riesce a far sì che sotto le tre campanelle non ci sia mai nulla, grazie ad un veloce passaggio di mani talvolta aiutato anche da qualche "movimento" tra la folla, creato ad hoc per ingannare la vittima. E di conseguenza, il cliente ignaro è costretto a perdere sempre. Il finto cliente è il complice, invece, che finge di giocare e vincere per invogliare la vittima a partecipare. Talvolta è invece presente un "adescatore", che con le parole e con capacità persuasive invoglia lo scommettitore ad insistere su ulteriori giocate per recuperare la cifra persa (che ovviamente continua a crescere, visto che è impossibile vincere). Infine, il palo: una persona che si trova nei pressi del banchetto abusivo in posizione strategica, per capire ed avvisare in caso sopraggiungono le forze dell'ordine.