Riders Uber sfruttati, inchiesta anche in Campania: carabinieri dai fattorini del food delivery

Non si ferma a Milano l'inchiesta su Uber , la società che in Italia si occupa di cibo a domicilio e nel mondo è però conosciuta anche per il noleggio d'auto con autista. Qualche giorno fa il tribunale di Milano ha disposto il commissariamento della filiale italiana di Uber ipotizzando lo sfruttamento dei fattorini, i cosiddetti riders che consegnano il cibo a domicilio ordinato sull'app Uber Eats. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in riferimento all’articolo 603 bis del codice di procedura penale, quello sul caporalato. Dopo il clamore del provvedimento iniziale, i carabinieri del Comando Tutela Lavoro e di tutti i Comandi provinciali dell'Arma, anche in Campania stanno ascoltando come persone informate dei fatti i riders operanti per le principali piattaforme virtuali del food delivery, al fine di acquisire informazioni utili alle indagini in corso sulla gestione del rapporto di lavoro da parte proprio delle "piattaforme".
Le indagini sono delegate all'unita specializzata dell'Arma dalla Procura della Repubblica di Milano. Le attività dei militari si sono svolte su strada, consentendo cosi' di "fotografare", attraverso la voce dei lavoratori e delle condizioni reali constatate sul territorio, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo tanto della sicurezza che del rispetto delle norme sanitarie. Circa una decina quelli intervistati tra la città di Caserta – in particolare le zone centrali – e altri comuni. Non sarebbero emerse situazioni di sfruttamento, come accade spesso in altri ambiti, tipo l'agricoltura o l'edilizia. A quanto apprende Fanpage.it analoghe operazioni avranno luogo anche in altre zone della Campania.