Uccisa e abbandonata in un campo, chiesti 20 anni per l’assassino di Mariana
Carmine Ferrante, muratore 39enne, rischia 20 anni di carcere per l'assassinio di Mariana Szekeres, giovane uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio del 2016, nella periferia di Salerno. Per il 39enne originario di Dragonea, frazione di Vietri sul Mare, la procura di Salerno ha chiesto nella requisitoria, in udienza preliminare, la condanna a 20 anni. Ferrante ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato e comparirà davanti ai giudici il prossimo 10 gennaio, quando toccherà alla difesa di Ferrante, rappresentata dagli avvocati Agostino De Caro e Bernardina Russo. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine è stato ribattezzato dalla stampa il killer delle prostitute. Mariana, infatti, orbitava nel mondo della prostituzione mentre per l'omicidio di un'altra giovane vittima, Nikla, prostituta bulgara, Ferrante è stato già condannato in due gradi di giudizio.
Il corpo di Mariana è stato ritrovato la mattina del 1 maggio 2016. Il suo aggressore è stato identificato attraverso il DNA nello sperma presente sul corpo, mentre l'autopsia ha stabilito che la vittima era stata uccisa mediante strangolamento la notte del 30 aprile. Tra i due omicidi correvano solo pochi mesi di differenza. Mariana era arrivata da poco in Italia e per qualche settimana aveva ricevuto i suoi clienti nell’appartamento condiviso con il marito e altre due giovani donne vittime del mercato del sesso. Ferrante si è sempre professato innocente. Il corpo di Nikolova Temenuzhka, uccisa con modalità simili a quelle usate nel caso di Mariana, fu ritrovato in una zona di campagna, seminudo e in stato di avanzata decomposizione.