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“Uccise un ragazzo malato terminale”: choc nell’inchiesta sanità ad Eboli

Undici persone risultano indagate nel salernitano: sarebbero responsabili a vario titolo di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, peculato, falso ideologico, favoreggiamento personale, violenza privata e, per quanto riguarda uno di loro, omicidio. Un dirigente medico avrebbe somministrato una dose letale di un medicinale ad un paziente, già malato terminale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Dieci persone sospese, una ai domiciliari: è questo il bilancio di una vasta operazione delle forze dell'ordine compiuta questa mattina nel salernitano. Ad una delle persone coinvolte è stato anche contestato il reato di omicidio. L'ordinanza di custodia cautelare riguarda dirigenti medici ed appartenenti al personale infermieristico in servizio, fanno sapere le forze dell'ordine, presso l'Unità Operativa di Medicina del Dolore e Cure Paliative – Hospice "Il Giardino dei Girasoli" e presso l'Unità Operativa di Medicina Legale del Distretto Sanitario 64 di Eboli.

Gli indagati, secondo gli inquirenti, sarebbero responsabili a vario titolo di truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, peculato, falso ideologico, favoreggiamento personale, violenza privata e, per quanto riguarda uno di loro, omicidio. Quest'ultimo riguarderebbe il caso di un ventottenne di Battipaglia, malato terminale, al quale secondo gli inquirenti sarebbe stata somministrata una dose letale di un medicinale: per questo caso, sarebbe indagato un dirigente medico. La Procura aveva già disposto dopo il decesso del giovane, avvenuto lo scorso 18 gennaio, il sequestro della salma: dall'autopsia, era emerso che la dose del medicinale somministratogli avrebbe "determinato la morte anche di un soggetto sano".

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