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Ucciso per errore dalla camorra: ai killer paga ridotta per lo sbaglio

È la “sanzione” applicata dal boss Natale Dantese, a Vincenzo Spagnuolo, l’uomo che nel novembre 2013 ha freddato Salvatore Barbato, 29 anni, estraneo al clan. Il giovane è stato ucciso con 9 colpi di pistola nei pressi degli Scavi di Ercolano.
A cura di Angela Marino
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Salvatore Barbato
Salvatore Barbato

Uccide un innocente per conto del boss e questi, per punirlo di aver fallito l'attentato mancando il vero obiettivo, gli decurta la paga. Solo 800 euro invece di 3mila. È la "sanzione" applicata dal boss Natale Dantese, a Vincenzo Spagnuolo, l'uomo che ha freddato Salvatore Barbato, 29 anni, uccidendolo con 9 copi di pistola. Il particolare emerso  a sette anni dal delitto consumato il 23 novembre, a pochi passi dagli scavi di Ercolano, grazie alle indagini della Dda che hanno portato all'arresto di 4 persone, ritenute affiliate al sodalizio camorristico Ascione-Papale. Proprio nella cruenta guerra che vide il cartello contrapposto ai rivali Birra-Iacomino, maturò l'ordine di uccidere.

L'obiettivo, però, era Ciro Savino, legato agli Iacomino-Birra. A tradire il killer è stato lo stesso modello di auto in uso alla vittima. A condurre sulle tracce di Spagnuolo le dichiarazioni di alcuni pentiti, tra cui la moglie di Natale Dantese, Antonella Madonna. Da quanto ricostruito, Salvatore Barbato, detto come ‘o cantante, si trovava nella sua Suzuki Swift con  l'amico Nicola Angelico. È Pasquale Spronello, cognato del figlio del boss Ciro Papale, a segnalare la presenza dell'obiettivo in via Mare. Il commando parte in sella a uno scooter e affianca l'auto in corsa. Una raffica di spari e Salvatore perde la vita. L'amico, riesce a salvarsi rannicchiandosi sul sedile del passeggero-

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