Ucciso per errore dalla camorra, la famiglia di Maikol Giuseppe Russo scappa da Forcella
"Ad ogni angolo vedevo a terra il sangue di mio figlio". Queste la dolorosa confessione di Carmela Scafaro, la mamma di Maikol Giuseppe Russo, ucciso per errore dalla camorra, al quotidiano Il Mattino. La madre del 27enne trucidato a Forcella la notte di San Silverstro ha deciso, insieme alla sua famiglia, di lasciare il rione dove suo figlio è stato brutalmente ucciso dai sicari della camorra. Maikol, che sbarcava il lunario venedendo calzini, con i clan che signoreggiano nella terra della faida, non non aveva nulla a che fare. La sua scomparsa – l'ennesima morte insensata di un innocente sotto il fuoco incrociato dei clan – ha sprofondato nell'angoscia la famiglia, tanto da spingerla a fuggire da quel maledetto dedalo di strade.
Per questo il Comune di Napoli ha deciso di "risarcire" la famiglia Russo dando loro la possibilità di ricominciare altrove, lontano da dove il fantasma di quel brutale assassinio possa tormentarli. Dal 6 maggio i Russo si sono trasferiti da via Annunziata in un altra zona del capoluogo partonopeo. Antonio Russo, il padre di Maikol, sua moglie Carmela e i loro tre figli sono rimasti a Napoli abitano in un alloggio comunale, assegnato loro dal sindaco De Magistris con una speciale delibera. "Siamo stati sempre tutti assieme in un'unica casa — racconta la mamma di Maikol — Anche in via Annunziata". Con la famiglia Russo viveva anche Maikol, sua moglie Angela e i due bambini. Loro hanno deciso di separarsi dalla famiglia Russo e andare ancora più lontano, a Scampia". Maikol Giuseppe lascia anche un altro orfano: Babi, 7 anni, di etnia rom, figlio di genitori reclusi in carcere, era stato "adottato" da Maikol che si prendeva cura di lui. Il piccolo Babi, però, è rimasto a Forcella, dove a 5 mesi dalla morte di Maikol si continua a uccidere.