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Ucciso per una sigarette negata: condannato killer minorenne della paranza dei baby boss

Condannato a 23 anni per l’omicidio di Maurizio Lutricoso, crivellato di proiettili fuori una discoteca per una sigaretta negata, membro della paranza dei baby boss Pasquale ed Emanuele Sibilio. All’epoca dei fatti aveva solo 16 anni.
A cura di Va.Re.
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Maurizio Lutricoso
Maurizio Lutricoso

Una morte senza senso l'omicidio di Maurizio Lutricuso, crivellato con sette colpi di pistola per aver negato una sigaretta ad un ragazzino fuori la discoteca ‘Private One' di Pozzuoli nella notte tra il 9 e il 10 febbraio 2014. Purtroppo per lui quel ragazzo che all'epoca dei fatti aveva solo 16 anni aveva con se una pistola ed era già abituato e disposto ad usarla. Detto ‘o Malegno (‘il Maligno') S.I., queste le iniziali del suo nome si trovava in compagnia con altri membri della paranza dei baby boss Sibilio, che si preparavano ad insanguinare le strade del centro storico di Napoli in una faida destinata a lasciare in terra morti e feriti, tra cui gli stessi Pasquale ed Emanuele Sibillo, oltre a Vincenzo Costagliola, condannato anche lui per l'omicidio di  Lutricoso.

Ora ‘o Maligno dovrà scontare 23 anni di carcere, incastrato dalle telecamere di videosorveglianza e da un'intercettazione ambientale in casa di Luigi Giuliano, anch'esso giovanissimo esponente di spicco dello stesso clan, dove il gruppo si era recato nelle fasi successive all'omicidio per terminare la nottata e mangiare un panino. In casa di Giuliano i giovani ricostruivano le fasi dell'omicidio: prima la colluttazione tra Costagliola e Lutricoso, poi la pioggia di proiettili esplosa dal 16enne.

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