Ucciso perché non lasciò un funerale al clan: arrestato esponente dei Casalesi

I poliziotti della Squadra Mobile di Caserta hanno arrestato Cesare Bianco, 51 anni, già condannato con sentenza definitiva a venti anni e dieci mesi di carcere per l'omicidio di Giovanni Parente, avvenuto nel 1996 a Santa Maria La Fossa, nel casertano. L'ordine di carcerazione per lo storico affiliato al clan dei Casalesi è stato emesso dalla Procura Generale di Napoli, ed eseguito in mattinata.
Stando alle ricostruzioni giudiziarie, Bianco uccise Parente, imprenditore titolare di un'agenzia di onoranze funebri, perché non lasciò l'esecuzione di un funerale all'agenzia di cui era proprietaria Lucia Setola, suocera di Antonio Papa, affiliato a sua volta al clan Mezzero, referente del clan Schiavone nei comuni casertani di Grazzanise e Santa Maria la Fossa. Uno "sgarro" pagato con la vita: i Casalesi decisero così la condanna a morte dell'uomo, reo a loro avviso di aver infranto una sorta di "patto" che prevedeva il monopolio dei funerali in zona all'azienda riconducibile a Papa. Bianco, già condannato per associazione mafiosa, omicidio ed estorsione, era attualmente sottoposto alla libertà vigilata con obbligo di firma, fino alla cattura avvenuta quest'oggi per l'omicidio di Parente.