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Un cane sale sull’autobus per ritrovare casa: passeggeri sorpresi e commossi

La presenza del cane, presumibilmente smarrito, o peggio, abbandonato ha scosso, le coscienze dei passeggeri dell’autobus 140, che l’hanno accudito e coccolato. L’animale è salito a Piazza Vittoria e ha dato a tutti l’impressione che stesse cercando di ritrovare la strada di casa e il suo padrone.
A cura di Valerio Papadia
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È salito sull'autobus 140 alla fermata di Piazza Vittoria, accomodandosi nel tratto di corridoio proprio dietro alla cabina del conducente. Fino a qui niente di strano, è la normalità che vivono tutti coloro che si trovano ad usufruire del trasporto pubblico, spesso affollato, a Napoli. Il passeggero, però, non era una persona intenta a ritornare dalla propria famiglia dopo una giornata di lavoro, ma un cane. Sì, un cane, un meticcio, che ha sorpreso tutti i passeggeri salendo sul bus e accucciandosi con aria triste. Sarà stata la vista inaspettata dell'animale, magari l'approssimarsi del periodo natalizio o l'ascolto della propria coscienza, fatto sta che diverse persone che erano a bordo del mezzo hanno avvicinato il cane, docile e mansueto, coccolandolo e prendendosi cura di lui.

La sensazione comune all'interno dell'autobus è che quella del cane sia l'ennesima storia di abbandono – potrebbe anche essere stato smarrito – che, soprattutto nei periodi di vacanze, sono purtroppo molto frequenti. Il cane ha infatti dato l'impressione di essere salito a bordo del mezzo proprio nel tentativo di ritrovare la strada di casa e poter riabbracciare il suo padrone. E da qui nasce una considerazione, magari retorica, ma doverosa perché troppe persone, troppo spesso, se ne dimenticano: bisogna smettere di usare la parola "possesso" quando ci si riferisce ad un animale domestico. I cani, i gatti, non possono e non devono essere considerati alla stregua di un televisore o di un tostapane appena comprati, rientrano in una scelta maturata con consapevolezza e amore che è quella di prendersi cura di un altro essere vivente, e non di un "giocattolo" preso per un effimero capriccio di cui, una volta svanito il desiderio, ci liberiamo semplicemente gettandolo per strada.

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