Un fermo per la morte di Alfonso Pernalisio, investito e ucciso all’uscita della discoteca
C'è una svolta nelle indagini sulla morte di Alfonso Pernalisio, il ragazzo di 17 anni di Casoria investito e ucciso all'uscita della discoteca "Living" di Varcaturo, nel Giuglianese, la notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, dopo aver partecipato ad una festa per Halloween. La Polizia Stradale di Napoli e gli agenti del commissariato di Giugliano, al seguito di una minuziosa ricerca, hanno individuato e fermato il presunto responsabile dell'omicidio, T.P., 22 anni che, dopo essere stato rintracciato, si è costituto al commissariato di Castel Volturno – paese del Casertano in cui il ragazzo risiede – sperando così di ottenere dei benefici per il reato commesso. Il ragazzo potrebbe dover rispondere del reato di omicidio stradale, aggravato dalla fuga e dal fatto di non aver mai conseguito la patente, in attesa che vengano effettuati anche gli esami tossicologici, il cui esito positivo potrebbe peggiorare la sua situazione.
È stato lo stesso 22enne a fornire agli inquirenti i particolari della vicenda. T.P., che dalle indagini è risultato anche in possesso di una dose di marijuana, ha dichiarato di essere uscito dal locale con la fidanzata e un amico e di essersi messo in auto, una Fiat Sedici. Sebbene avesse già superato l'uscita della discoteca, per motivi ancora non chiari, ha deciso di effettuare una manovra e di tornare indietro, impattando così Alfonso Pernalisio, il quale è stato sbalzato in aria ed è morto sul colpo. Dopo aver investito il 17enne, l'auto ha proseguito la sua corsa, impattando subito dopo anche una Fiat Punto che si stava immettendo sulla strada e rovesciandosi al suolo. Tutti gli occupanti delle due auto si sono immediatamente dileguati.
La Polizia ha rintracciato anche le persone all'interno della Fiat Punto, l'altro veicolo coinvolto nell'incidente, allontanatisi anche loro dal luogo perché, per loro stessa ammissione, erano completamente ubriachi e l'automobile era sprovvista dell'assicurazione e già sottoposta a fermo amministrativo. Gli occupanti hanno anche cercato rendere difficile il loro rintraccio facendo denunciare il furto dell'auto al legittimo proprietario, il padre di uno dei ragazzi, che sarebbe avvenuto proprio durante quella sera. Nel corso delle indagini è emerso anche che gli occupanti della Fiat Punto conoscevano la vittima in quanto avevano alcuni amici in comune.