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Museo di Totò mai aperto: che fine ha fatto il progetto?

Migliaia di euro di fondi Fai destinati alla realizzazione del Museo dedicato a Totò che non ha mai visto l’apertura. A ricordare la vicenda il consigliere regionale dei Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli: “
A cura di Angela Marino
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Un progetto perseguito per anni e mai realizzato quello del Museo dedicato al principe della risata, il grande attore e drammaturgo Antonio De Curtis, conosciuto e amato dal pubblico come Totò. Il tempio del principe a Napoli è sembrato più volte vicino all'apertura ma il progetto, infine, non è stato realizzato. A ricordare la vicenda il consigliere regionale dei Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e il conduttore de La radiazza, Gianni Simioli. “I soldi che il FAI aveva destinato al suo museo – spiegano – grazie al voto di decine di migliaia di suoi estimatori, sono stati dirottati verso il teatro Jacquard di Schio, in provincia di Vicenza perché non si sapeva come investirli visto il caos assoluto che regna intorno al museo stesso”.

"A ricordare il passaggio dei fondi dal museo dedicato al principe della risata al teatro veneto,  è stato anche Carlo Maria Alfarano, uno degli autori del libro dedicato alla storia del museo di Totò, in occasione dell’assegnazione dei fondi messi a disposizione dal Fai e da Intesa San Paolo," ricordano Borrelli e Simioli che concludono "quello del museo di Totò è ormai un vero e proprio mistero in cui si rincorrono tante promesse rimaste tali". "Come non ricordare quella più recente, quella dell’assessore Piscopo (Carmine Piscopo, assessore comunale alle politiche urbanistiche a Napoli, ndr.)?” si chiedono Borrelli e Simioli ricordando che “lo scorso anno promise l’apertura del museo entro il 2015, considerando che ormai manca poco più di un mese alla fine del 2015, c’è da stare certi che anche a queste parole non seguiranno fatti concreti"."Purtroppo, anche con Totò, Napoli sta dimostrando di non saper valorizzare i propri patrimoni visto anche che la casa dove è nato il principe De Curtis rimane disabitata e abbandonata a se stessa" hanno aggiunto Borrelli e Simioli, sottolineando "le grandi potenzialità di una struttura come il museo dedicato al comico italiano più amato di tutti i tempi".

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