Luigi De Magistris, il sindaco di baretti e tavolini, sarà ricordato per aver licenziato una ordinanza esecrabile, usando il pacchetto di normative di governo per la ripresa economica dopo la batosta del Coronavirus. A Napoli si potranno estendere quasi ad libitum i tavolini degli esercizi commerciali, bar, baretti, ristorantini, pizzerie eccetera. La norma è così spiegata: se per il distanziamento sociale si perdono posti a sedere, i commercianti devono recuperarli in qualche modo. Era così necessaria questa norma che non è né una delibera di giunta, né di Consiglio comunale: De Magistris ha addirittura vergato una ordinanza. Forse, chissà, preso dal morbo della ordinanzite che ha già attecchito su Vincenzo De Luca in Regione Campania (che tuttavia per ruolo può e deve emanare ordinanze su tanti aspetti del vivere quotidiano in questa Fase 2).
Guardate la foto. Questo è il piazzale antistante la chiesa di Santa Chiara a Napoli, scattata da Antonio Pariante, un signore che da trent'anni usa ogni spazio pubblico e civico a sua disposizione per denunciare il ‘sacco' della città. La chiesa di Santa Chiara è un luogo meraviglioso, di rispetto, riflessione ma anche d'incontro. A destra vedete i tavolini di un bar che ha colto la palla al balzo. A sinistra un carro da morto. Già, perché in chiesa arrivano matrimoni e funerali, c'è chi prega, c'è chi si addolora e chi invoca o si tormenta. Il piazzale è gestito dal Comune di Napoli dunque i Francescani nulla possono al riguardo, ma non sono stati nemmeno interpellati.
Già in queste ore da via Scarlatti a via Luca Giordano, da piazza Trieste e Trento a via Toledo molti commercianti già si sono allargati. L'ordinanza vale fino a ottobre e poi? Torneranno al loro posto? Chi annuisce ottusamente fa finta di non conoscere Napoli e l'eterna lotta tra "i furbi e i più furbi". Avremo una città fatta di tavolini, senza spazio (già ce n'è poco) per chi si permette di passeggiare e non vuole necessariamente spendere denari per sedersi. De Magistris aveva iniziato con lo slogan «Napoli è tua» , sta concludendo il suo secondo mandato con lo slogan «Napoli è tua se però hai una partita iva» .