Usavano bambini per spacciare cocaina: prese 3 donne pusher
Sembravano delle tranquille donne che portavano a spasso figli e nipotini, fermandosi di tanto in tanto davanti a qualche locale o a qualche bar. In realtà quel bambino che tenevano per mano era solo una copertura: in quei posti, dove nel fine settimana si ritrovano i giovani per la movida, ci andavano per consegnare cocaina a domicilio, dopo aver preso gli ordini tramite messaggi sul cellulare. Tre donne di Torre Annunziata, di 24, 30 e 53 anni, sono state arrestate dai poliziotti del commissariato locale, guidato dal primo dirigente Davide Della Cioppa, al termine di una indagine su narcotraffico nella cittadina in provincia di Napoli; le manette sono scattate oggi, 11 giugno, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Le tre erano già finite nel mirino degli investigatori, che le avevano individuate come sospette pusher. Così erano partite le indagini, coordinate dalla Procura oplontina: pedinamenti, appostamenti, controlli sulle loro utenze telefoniche con le intercettazioni e localizzazioni gps dei veicoli che usavano. Quello di portarsi dietro i bimbi era solo un espediente, per confondersi tra i passanti nella speranza che una donna con bambino al seguito avrebbe rischiato meno di attirare l'attenzione delle forze dell'ordine.
È stata accertata, scrive Pierpaolo Filippelli, procuratore della Repubblica di Torre Annunziata facente funzione, "una vera e propria rete di spaccio a domicilio, tramite ordinativi inviati con comunicazioni sms alle pusher, che effettuavano materialmente la consegna delle dosi di sostanza stupefacente nei luoghi della movida".