Valentino, sordo e cacciato di casa perché omosessuale, oggi sogna un ristorante Lgbt
Valentino è un ragazzo poco più che ventenne quando si ritrova, la vigilia di Natale del 2018, da solo per strada. È stato cacciato di casa, racconta, perché omosessuale. Con uno zainetto e un caricatore per il cellulare si spinge fino a piazza Dante, a Napoli, e affida a un messaggio su instagram tutte le sue speranze. «Mi hanno cacciato di casa, mi ospitate?». Dall'altra parte, a ricevere queste poche righe, c'è Carlo Cremona, presidente di iKen, associazione che da sempre cerca di aiutare la comunità Lgbt in difficoltà. Comincia da qui la loro storia, dal giorno di Natale e continua ancora oggi, con un sogno: Valentino, che ha riconquistato la sua vita e vive nel Rainbow Center di Napoli, luogo che l’ha accolto dandogli una casa, sogna di aprire un ristorante Lgbt, dove tutti possano essere se stessi. Ma arrivare a questo punto non è stato semplice.
Il giorno in cui varca la soglia della sua nuova casa, Valentino è un rifugiato, di origini venezuelane, sordo e con un apparecchio acustico che gli impedisce di comunicare con il resto del mondo. La soluzione arriverà grazie a un amico dell'associazione, il signor Lauritano della Audiolux, mesi dopo. «La prima cosa che mi disse Valentino, racconta Carlo, fu "finalmente sento la tua voce"». Dal momento in cui capisce di poter ascoltare, inizia a riconquistare il suo mondo e scoprire il suo talento da pizzaiolo. Grazie alla generosità di molte persone, Valentino può studiare da "Verace Pizza", conseguire un titolo e lasciarsi il passato alle spalle.
Carlo Cremona, mentre racconta la storia di Valentino, si commuove. Il ragazzo timido, che non mangiava, non dormiva sembra sparito. Oggi c'è posto per una sola persona, che ricordando il giorno in cui credeva di essere solo, non dimentica il diritto più importante: Quello di essere se stessi.