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“Vattene negro”: arbitro offende portiere del Serino. E il presidente ritira la squadra

A Fanpage.it parlano i diretti interessati del brutto episodio di razzismo occorso a Serino, nella provincia di Avellino, durante una partita di calcio di Promozione. L’arbitro ha espulso per proteste il portiere del Serino Calcio, la squadra di casa, Gueye Ass Dia, di origine senegalese. dicendogli “Vattene negro”. Il presidente del Serino, Donato Trotta, non ci ha pensato due volte ad entrare in campo e a ritirare la squadra.
A cura di Valerio Papadia
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AVELLINO – "Vattene negro": sarebbe questa la frase che l'arbitro ha pronunciato all'indirizzo di Gueye Ass Dia, portiere di origini senegalese del Serino Calcio, squadra di promozione, dopo averlo espulso per proteste. L'episodio, che ha suscitato molto clamore, è accaduto sabato scorso durante la partita tra il Serino e il Real Sarno. Il presidente della squadra di calcio irpina, Donato Trotta, non ci ha pensato due volte ad entrare in campo e a ritirare la squadra. E a Fanpage.it, i due protagonisti della storia raccontano cosa è successo in campo sabato scorso. "Ho subito un fallo nella mia area di rigore – dice Ass – e quando abbiamo visto il guardalinee con la bandierina alzata ci siamo fermati tutti, credendo che avesse interrotto il gioco". E invece, il Real Sarno segna, portando il risultato sul 2 a 2, nonostante i giocatori del Serino Calcio fossero fermi per il fallo segnalato dal guardalinee: l'arbitro convalida il gol. "Io e un mio compagno di squadra ci siamo avvicinati all'arbitro per chiedergli cosa fosse successo – spiega ancora il portiere – e lui subito mi ha ammonito. Visto che non tornavo in porta, mi ha dato il secondo giallo e mi ha espulso dicendomi ‘Vattene, vattene negro'" conclude Gueye Ass Dia.

"Quando l'ho visto entrare nello spogliatoio – racconta invece Donato Trotta, presidente del Serino Calcio – gli ho chiesto cosa fosse successo. Ass mi ha risposto di essere stanco di ricevere insulti ad ogni partita, e che in questa occasione si era passato il limite, visto che l'insulto questa volta veniva dall'arbitro". Trotta racconta così di non averci pensato due volte e di essere entrato in campo: "Ho detto all'arbitro che aveva fatto un macello e che avrei ritirato la squadra".

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