Vecchi rituali e nuovi linguaggi: la Camorra ai tempi dei social network
Erano pronti ad eliminare un elemento di punta del clan rivale dei Giuliano, egemone nel territorio di Forcella, i quattro affiliati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Napoli al culmine di una complessa indagine sui nuovi equilibri tra le cosche del centro storico di Napoli. I 4 giovani sicari arrestati con l'accusa di detenzioni e porto d'armi abusivo e ricettazione fanno parte di una cellula individuata dalle indagini del pm Henry John Woodcock, scaturita dalle nuove alleanze che nel territorio tra Forcella e i Decumani si stanno stringendo, per il controllo del traffigo di droga e del racket, contro lo storico clan Giuliano. In manette sono finiti Salvatore Basile (27 anni), Raffaele Cepparulo (24), Agostino Riccio (42) e Francesco Spina (22). L'attuale faida vedrebbe dunque i del Prete Mazzarella vicini agli Esposito, alleati a loro volta dei Savarese e dei Sequino contro il clan Giuliano.
Tatuaggi e scritte in arabo: i marchi dei nuovi boss ventenni
Agli atti dell'indagine sull'arresto dei quattro, sospettati anche di far parte di un nascente gruppo camorristico che si preparava a eliminare un esponente di spicco del clan rivale, sono finite anche alcune foto tratte da Facebook. Tra queste quella che mostra il bacio tra due giovani affiliati apparso come "copertina" della pagina del social network di Raffaele Cepparulo. Vecchi rituali – quello del bacio tra due affiliati – e nuovi linguaggi – quelli dei social network – che ostentano e rimarcano uno status, quello del giovane camorrista pronto a scalare tutti i gradini della scala gerarchica del clan per eguagliare il boss che oggi idolatra. Così accanto alla foto di Cepparulo, sulla sua pagina di Facebook, appare anche una scritta in arabo che si traduce come: "L'ultimo, il prescelto". Citazioni in arabo e barbe lunghissime che fanno somigliare le nuove leve dei clan più che a dei "picciotti" a dei jihadisti. Un particolare quello della barba lunga e incolta che accomuna i quattro arrestati che appare come un marchio distintivo del sodalizio. Già gli affiliati del clan della Vanella Grassi avevano adottato l'abitudine di E ancora a suggello dell'affiliazione sono i tatuaggi, più espliciti questi, con le scritte dei nomi dei boss come segno di fedeltà e di appartenenza.