Un disastro. Altre parole non ci sono: la refezione scolastica a Napoli non è ancora partita ad oggi, 10 ottobre 2017. E nulla fa presagire un avvio del servizio a breve termine. Dunque i bambini sono costretti a portare il panino da casa? Ma nemmeno per idea. «Creerebbe differenze tra i piccoli» sostengono (anche giustamente) gli insegnanti. Dunque che si fa? Niente servizio, niente tempo pieno. I bimbi escono e mangiano a casa. E dire che la circolare che disciplina l'adesione alla refezione scolastica è del 2 ottobre, cioè di appena una settimana fa, ben oltre l'inizio dell'anno scolastico. Con questi tempi è difficile pensare al piatto in tavola entro novembre.
Cosa è accaduto? È scaduta la gara. «E perché il bando non è stato pianificato in tempi compatibili con gli imprevisti?» si chiedono le mamme su agguerritissimi gruppi Facebook. Una delle altre domande puntuali all'amministrazione guidata da Luigi De Magistris cui non è stata fornita risposta è : «Nel precedente mandato ha considerevolmente aumentato i costi del servizio a carico del cittadino. Quali miglioramenti dell’offerta hanno ricevuto gli utenti in cambio al maggior esborso?». Già, perché i servizi offerti dal Comune hanno subito ritocchi delle tariffe e peraltro alla refezione è stato introdotto il pagamento di una tantum da 15 euro per non meglio precisate «spese di gestione».