Vermi intestinali tra i bimbi della scuola De Amicis, parte la disinfezione
Dopo il panico e le polemiche sulla diffusione del virus della ossiuriasi, ovvero i vermi intestinali, tra gli alunni della scuola elementare De Amicis, è partita l'operazione di sanificazione del plesso scolastico, dove i piccoli potranno fare ritorno solo presentando un certificato che documenti l'avvenuta guarigione dalla malattia. Una ditta esterna, chiamata dalla dirigente scolastica, è arrivata ieri alle 13 e 30 ha proceduto alla sterilizzazione dell'ambiente: disinfettati banchi, giocattoli e servizi igienici. Le operazioni che interesseranno la struttura un piano alla volta, termineranno sabato. Eppure nei corridoi dell'istituto l'aria è ancora tesa. Da un lato, le mamme accusano la preside Rosa Baffa di non essersi mossa tempestivamente per bloccare la diffusione del contagio, dall'altro la preside lamenta la scarsa collaborazione dei genitori, che non dovrebbero portare i bimbi a scuola se ancora infettati e si difende affermando di aver seguito punto per punto il protocollo indicato dall'Asl.
La malattia non è pericolosa, ma certo ha tempi di guarigione lunghi e la degenza è complessa, richiede un'attenzione quotidiana alla sterilizzazione di biancheria, vestiti, oggetti. Accortezze che i genitori dovranno imparare a osservare, anche a scopo preventivo, per tenere al sicuro i bambini. I casi finora accertati di bambini contagiati sono 9, anche se tra i genitori circola la voce di altri 50 bambini infettati. «Abbiamo accertato che il primo caso è di un bambino che è stato curato male – spiega Baffa a Repubblica – ed è tornato in classe". La causa del contagio era stata individuata invece dalle mamme nelle verdure della mensa, forse lavate male, ma dall'Asl rassicurano che in cucina «È tutto regolare. Intanto, i genitori sono insofferenti, chiedono la chiusura di tutto il plesso scolastico, perché, dicono, la chiusura piano per piano non serve a scongiurare il pericolo. Ma la preside ribatte: «Non decido se chiudere o no la scuola. Questo lo decide l' Asl, io faccio tutto quello che è di mia competenza e lo faccio in maniera celere».