Vertenza HP, l’azienda conferma: “Vendermo la sede di Pozzuoli”
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Si addensano le nubi per i lavoratori della Hp di Pozzuoli, l'azienda americana di computer e programmazione di software che ha intenzione di vendere lo stabilimento campano a seguito di una crisi del gruppo in Italia. Dopo oltre 15 giorni di sciopero ad oltranza dei lavoratori si è tenuto al ministero dello sviluppo economico un incontro tra i dirigenti di Hp, i sindacati ed il governo. Nel corso del vertice, avvenuto due giorni fa, gli americani hanno confermato la volontà di vendere la sede di Pozzuoli che, come riporta a Fanpage Massimiliano Silva della Fiom: "è uno stabilimento produttivo con diverse commesse pubbliche". La Hp ha intenzione di vendere la sede campana al gruppo Maticmind azienda che si occupa di sviluppo software. Il colosso americano è passato dalla cessione individuale dei contratti di 130 dipendenti, ad un un contratto di servizio per 50 persone su 130 per 3 anni a decrescere anno su anno.
Il futuro occupazionale per i dipendenti Hp dunque è davvero molto incerto. La gran parte dei lavoratori della sede di Pozzuoli è composta da matematici, fisici e tecnici ad alta specializzazione, un vero e proprio patrimonio intellettivo del territorio che rischia di restare senza impiego. "Non vogliamo l'abbandono del territorio da parte del colosso HP – dice Massimiliano Silva della Fiom – non crediamo che la chiusura del sito vada nella direzione di risolvere i problemi dichiarati dell'azienda". La Hp in Italia ha siti a Milano, Roma, Torino, Pomezia, Bari e Pozzuoli, ma solo la filiale campana rischia di chiudere i battenti nonostante resti un sito produttivo. Una gestione della crisi che vede le proteste dei sindacati. I sindacati chiedono il ricorso a contratti di solidarietà che distribuiscano il peso della crisi su tutte le sedi italiane, pur di evitare la vendita dello stabilimento. Soluzione che al momento gli americani non vogliono prendere in considerazione.