Vestiti usati da rivendere senza sanificazione, blitz della Finanza nel Napoletano

“Igienizzatore”, così diceva il cartello. Ma in quel locale fatiscente non c'era nessun macchinario per la pulizia, né materiali che facessero pensare che realmente gli abiti usati, che erano stipati per essere rivenduti, venissero davvero sanificati prima di tornare sul mercato. Gli indumenti venivano ammassati senza autorizzazioni insieme alla merce e non c'era nessun prodotto per la sanificazione. E c'erano, invece, anche 12 lavoratori a nero.
L'operazione è della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, che ha sequestrato i locali di una società con sede a Cercola che opera nel settore del commercio all'ingrosso di vestiti usati.
Per prassi gli abiti vanno selezionati e, prima di essere rivenduti, vanno sanificati e igienizzati. Gli scarti, da avviare allo smaltimento, devono essere stoccati per un massimo di 10 tonnellate. Invece le Fiamme Gialle della Compagnia di Casalnuovo hanno scoperto 3 capannoni completamente pieni di capi da selezionare, stipati in buste di plastica e accatastati vicino agli scarti da buttare. Il responsabile non ha fornito né la documentazione di acquisto dei vestiti né quella dell'avvenuta sanificazione. Dentro uno dei capannoni c'era un locale con il cartello con la scritta “Igienizzatore”, ma fatiscente e privo di qualsiasi macchinario.
I capannoni industriali, complessivamente 750 metri quadrati, e i rifiuti, 200 tonnellate, sono stati sequestrati insieme alle attrezzature e ai macchinari trovati, il responsabile è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per illecita gestione di rifiuti.