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“Vi spiego perché la Circumvesuviana è il treno peggiore d’Italia”

Racconto di una giornata come tante altre a bordo del treno che dovrebbe collegare Napoli con il resto della provincia e che negli ultimi 10 anni è diventata la palla al piede dei trasporti regionali. Uno dei convogli, partito alle 18.32 da Napoli – Porta Nolana, alle 20 è ancora a Torre del Greco. Arrivo previsto a Sorrento, alle 21, due ore e mezza dopo.
A cura di Nico Falco
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La Circumvesuviana è la linea ferroviaria peggiore d'Italia. Quello che probabilmente i viaggiatori già sapevano, lo ha "certificato" oggi Pendolaria 2019, il rapporto di Legambiente sullo stato delle linee ferroviarie italiane pendolari. Da gennaio a giugno 2019, rileva l'analisi, sono state 1.634 le corse cancellate e negli ultimi 15 anni il numero di corse giornaliere è stato ridotto drasticamente: dalle 500 del 2003, oggi ce ne sono circa 296. Lo stato della linea è ben descritto nella testimonianza di un viaggiatore che oggi, 16 dicembre, avrebbe voluto raggiungere Sorrento da Porta Nolana col treno delle 18.32 e che alle 20 è ancora a Torre del Greco con la speranza di arrivare a casa almeno per le 21, dopo due ore e mezza.

"È l'ora di punta – ripercorre il passeggero a Fanpage.it – studenti e lavoratori diretti a Sorrento salgono sul treno delle 18.32, la linea che passa per il Centro Direzionale e si congiunge a San Giorgio a Cremano dopo aver fatto tappa nella periferia di Napoli Est. Il convoglio parte, sussulta ma va avanti. A Botteghelle il primo stop: il treno si ferma sui binari e vi resta per circa mezz'ora. Riparte ma non arriva a destinazione: giunto a Madonnelle arresta la corsa.

Capotreno e macchinista si mettono in contatto con la centrale. I passeggeri capiscono che c'è un guasto. Sì, capiscono, perché dagli altoparlanti non verrà fatto alcun annuncio per informarli su cosa sta accadendo. Trascorre circa mezz'ora ancora poi la fiumana di pendolari abbandona le vetture e si dirige sull'altro binario. È il passaparola che funziona, così funziona nel popolo delle sardine dei pendolari.

Alle 19.45 circa giunge la navetta che preleva i passeggeri e riparte. Lo fa viaggiando lentamente accumulando un ritardo pazzesco. Almeno il viaggio prosegue. E quando il convoglio torna sulla linea principale a San Giorgio qualcuno sospira pensando che il peggio sia passato e che a casa si torna. Meglio tardi che mai".

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