A un anno dall'aggressione di suo padre Gennaro Schiano, la figlia Lina chiede ancora giustizia. «Il mio grande papà era un uomo come pochi, una persona che ha dedicato la sua vita al lavoro e alla famiglia , un uomo buono , onesto e gentile. Il mio eroe, racconta Lina a Fanpage.it, il mio esempio, il mio maestro di vita, colui che si è sempre sacrificato per non farci mancare nulla. Per colpa di qualcuno e non per cause naturali ci è stato strappato il bene più prezioso».
L'AGGRESSIONE 8 maggio 2018. Gennaro Schiano, guardia giurata di 64 anni, viene aggredito alla stazione della Circumflegrea de "La Trencia" a Pianura. Ad aggredirlo, mentre tornava dal turno di lavoro, un ragazzo. Il giovane di 19 anni, pare dopo aver ricevuto un no alla richiesta di consegnargli tutti i soldi che aveva, aveva sferrato una ginocchiata al capo. Il vigilante era poi caduto a terra battendo la testa. Gennaro Schiano venne trasportato da un'ambulanza del 118 all'ospedale San Paolo, dove i medici gli curarono ferite lacero-contuse poi, tornato a casa, il 64enne si era sentito male ed era stato portato d'urgenza all'ospedale Cardarelli, dove aveva subito una delicata operazione al cervello.
IL PROCESSO Il giovane è stato poi condannato a due anni con sospensione condizionale della pena dal tribunale di Napoli. Una pena giudicata troppo lieve dalla famiglia della vittima, che aggiunge, a un anno da quel giorno: «Saremo sempre segnati da questo dramma finito in tragedia. L'ergastolo a vita l'abbiamo ricevuto noi».