La visiera economica anti-virus fatta a Napoli? È realizzata con la damigiana del vino
Qualcuno cerca le mascherine anti-virus più economiche, qualcun altro cerca le mascherine migliori, cioè quelle con più capacità filtrante. Altri invece, si sono orientati sulle visiere: si tratta dei dispositivi di protezione individuale in plastica che non sostituiscono la mascherina sul volto ma rafforzano la protezione. Di solito vengono ad esempio usate dai dentisti e dagli odontotecnici, ma anche nei lavori di restauro dove si polverizza il marmo. Ma con la pandemia di Covid-19 così come le mascherine chirurgiche e quelle FFP2 ed FFP3 sono introvabili o costano care, anche le visiere hanno iniziato subito a scarseggiare: ferramenta, negozi di utensili ma anche rivenditori di Dpi hanno visto svuotare subito i loro depositi. Dunque, che fare? C'è chi resta a guardare e chi si industria: la fame, si sa, aguzza l'ingegno.
Era già capitato qualche mese fa, ricordate? L'anziano che aveva utilizzato nei primi giorni di pandemia una strana maschera da snorkeling, la stessa che poi è stata adattata nelle sale intensive per i pazienti necessitanti di ventilazione non invasiva (quella col casco C-Pap). Oggi invece, in carenza di Dpi, qualcuno si industria per le mascherine, cucendole in Tessuto non Tessuto. E per quel che riguarda le visiere? La visiera più economica, quella low cost made in Napoli è sicuramente quella sul volto di un vecchietto (e non è nemmeno l'unico): realizzata sezionando in lungo una damigiana da 5 litri di plastica, sterilizzata e arrotondata col nastro isolante ai bordi e adattata con un elastico da far passare dietro la testa.