Vomero contro centro: quel servizio su Napoli del Tg La7 che divide patrizi e plebei
Strano, quasi estemporaneo, il servizio che la redazione giornalistica del telegiornale di La7 ha deciso di mandare in onda ieri sera, durante il segmento "Cronache", relativo ai fatti delle ultime settimane a Napoli e incentrato sulle considerazioni dei cittadini del quartiere collinare e residenziale Vomero, in merito al rione popolare della Sanità, cuore del centro storico, teatro dell'uccisione del 17enne Genny Cesarano, e viceversa. Esiste un detto, quello che dice a pensar male si faccia peccato, ma in fondo si abbia sempre ragione, la cui logica potrebbe essere estesa ad un'altra considerazione, e cioè che i luoghi comuni si basano sempre su un fondo di verità. Eppure essere schiavi dei luoghi comuni non è cosa bellissima. In questa cornice si inserisce Napoli, città tradizionalmente costretta a soccombere all'alternanza dei due soliti luoghi comuni, uno negativo e ispirato ai fatti di cronaca che spesso caratterizzano queste zone, l'altro oleografico e positivista, che lava i difetti con la solita pennellata di sole, mare e prodotti alimentari noti in tutto il mondo.
Inutile dire quanto i fatti tragici degli ultimi giorni abbiano ancora di più inasprito questa ambivalenza ed in questa ottica, ad un napoletano quale sono, sembra decisamente forzato il presupposto col quale è stato confezionato il servizio del Tg La7. L'introduzione presenta i due quartieri come il paradiso e l'inferno a confronto, il Vomero immortalato in una ripresa mattutina, tranquilla, serafica e non congestionata, la Sanità ritratta come l'essenza del caos, tra auto, motorini e inquinamento acustico. Una differenza tra i due quartieri naturalmente c'è ed è palese, ma il criterio secondo cui questi due luoghi vengano dipinti come quelle due Napoli diverse e opposte citate da padre Alex Zanotelli ai funerali di Genny Cesarano, pare decisamente dozzinale e superficiale.
Non si tiene conto delle sfumature, il servizio sembra orientato a comunicare un'unica idea, quella di un Vomero ordinato e tranquillo dal tenore di vita medio nettamente superiore al quartiere Sanità, complesso e ricco di problematiche (che equivale a scoprire l'acqua calda). Più di tutto pare messo in piedi per far dire a quelli del Vomero quanto si stia bene al Vomero e a quelli della Sanità quanto siano sfortunati quelli della Sanità. In linea di massima sono dati che nessuno dotato di un minimo di senno e un accenno di conoscenza di Napoli si azzarderebbe a smentire. Ma questo cosa vorrebbe dire? Quale utilità informativa risiede nella considerazione, seppur legittima, di una signora per bene del quartiere Vomero che ritiene "volgare" lo stile di guida adottato dagli automobilisti della Sanità? A cosa serve sollecitare gli intervistati con domande che paiono essere accompagnate dal messaggio subliminale di dividere la Napoli dei buoni da quella dei cattivi, quella dei Patrizi da quella dei Plebei? Ecco il perché dell'aggettivo "strano" usato in apertura, è il solo che viene in mente nel pensare che un servizio così approssimativo sia stato approvato da una redazione giornalistica come quella di La7, solitamente meticolosa e ben attenta a non sbilanciarsi, specie su argomenti delicati come questo.