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Vomero, muore schiacciata da un albero: tre persone rinviate a giudizio

Nel 2013 un pesante pino crollo sul tetto di una macchina parcheggiata in via Aniello Falcone, nel quartiere Vomero di Napoli, causando la morte della quarantenne Cristina Alongi. I reati ipotizzati dal giudice sono omicidio colposo e disastro colposo. A giudizio tre figure chiave nella vicenda.
A cura di An. Mar.
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Tre imputati sono stati rinviati a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Cristina Alongi, deceduta nel giugno 2013 dopo che un albero si era abbattuto sulla sua sua auto in via Aniello Falcone, nel quartiere collinare del Vomero, dove la donna abitava e dove ha trovato la morte in un terribile incidente. La quarantenne, sposata e madre di una bambina di otto anni, rimase schiacciata all'interno dell'auto dopo che il possente pino, reso pericolante dal vento, dalla pioggia e dalla mancata manutenzione, crollò sulla sua vettura. A giudizio sono state rinviate ora tre figure chiave nella vicenda: un'agronoma del Comune di Napoli, un vigile urbano ed un vigile del fuoco. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati di parte civile, Maurizio Sica ed Eugenio Baffi.

Il giudice dell'udienza preliminare Gabriella Pepe, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Danilo De Simone, ha disposto il giudizio per i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Il processo comincerà il prossimo 13 marzo davanti al giudice monocratico Nicola Miraglia del Giudice. Il pino che travolse la Alongi era pericolante e il proprietario di un bar di via Falcone nei giorni precedenti alla caduta aveva avvertito i vigili del fuoco, come testimoniano le registrazioni delle chiamate (video), ora al centro delle indagini. Questi ultimi avevano informato la polizia municipale, ma ciò nonostante non fu attuato alcun intervento per mettere in sicurezza la strada. Un rimpallo di responsabilità: nessuno intervenne. Era il 27 maggio. Il pubblico ministero De Simone ha sostituito in udienza il collega Giovanni Corona,  che aveva coordinato le indagini sull'incidente, ora in forze ad un altro ufficio.

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