Whirlpool, la rabbia dei 430 operai: “Produzione si sposta all’estero, non erano questi i patti”
Continua il presidio dei 430 operai della Whirlpool dello stabilimento di Napoli, sito nella periferia orientale della città, che rischiano di perdere il posto di lavoro. Da quando, qualche giorno fa, l'azienda di elettrodomestici ha annunciato la chiusura dello stabilimento partenopeo, i lavoratori sono in presidio permanente. "Sei mesi fa l'azienda aveva proposto di spostare tutta la produzione di lavatrici a Napoli – spiega a Fanpage.it Rosario Rappa, segretario napoletano della FIOM – un piano di potenziamento, ma improvvisamente e inspiegabilmente ci hanno comunicato che vogliono spostare la produzione all'estero, vanno via dall'Italia". L'azienda, dunque, avrebbe disatteso i patti. "Qui ci sono 430 lavoratori, più 800 dell'indotto che lavorano qui intorno e altri 800 che lavorano nello stabilimento di Carinaro legato a questo, oltre mille persone vedono a rischio il loro futuro" ha concluso il sindacalista.
Settimana decisiva per il futuro dei 430 operai
Quella che è cominciata oggi è una settimana decisiva per il futuro dello stabilimento Whirlpool di Napoli e per i suoi 430 operai. Oggi si terrà un vertice tra le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm. Domani, invece, alle ore 15 al Ministero dello Sviluppo Economico, si terrà un incontro tra i sindacati e l'azienda. In occasione del vertice, circa un migliaio di persone tra gli operai e le loro famiglie, si recheranno all'esterno del Mise mentre sindacati discuteranno del futuro dello stabilimento napoletano con l'azienda.
Le reazioni della politica
"Siamo vicini ai lavoratori della Whirpool che legittimamente dopo gli ultimi accordi dell'ottobre scorso si trovano a dover lottare per difendere il loro posto di lavoro. Questa grave situazione riguarda non soltanto i lavoratori ma l'intera città di Napoli e tutta la questione meridionale" si legge in una nota del Pd Campania. "Mentre il governo francese si mobilita per salvaguardare i propri livelli occupazionali puntando tutto sull'interesse nazionale, a Roma resta solo e soltanto l'imbarazzante e fallimentare silenzio del nostro ministro dell'Economia Luigi Di Maio" ha invece dichiarato l'onorevole Antonio Pentangelo, deputato di Forza Italia.