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Yacht in fiamme, il racconto di Jacqueline De Laurentiis: “Ecco come ci siamo salvati”

La moglie del patron del Napoli Aurelio De Laurentiis racconta i tragici momenti che hanno preceduto il pauroso incendio che il pomeriggio di domenica ha avvolto lo yacht Angra: “Per fortuna eravamo tutti all’aperto, in cabina non c’era nessuno”.
A cura di An. Mar.
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Mentre le autorità ricostruiscono la dinamica del pauroso incendio che il pomeriggio di domenica 20 settembre ha avvolto lo yacht Angra di Aurelio De Laurentiis, a ripercorrere quei drammatici momenti sono i protagonisti. "Non ci siamo fatti prendere dal panico. Per fortuna l’incendio è scoppiato quando eravamo tutti all’aperto, sul ponte. In cabina non c’era nessuno, nemmeno l’equipaggio" ha detto la moglie del presidente del Napoli, Jacqueline De Laurentiis al figlio Edoardo raccontando la tragica sventura subita al ritorno dalla vacanza trascorsa a Ischia, come riporta il quotidiano il Mattino . "E poi – ha ammesso la signora De Laurentiis –  la tempestività di Luigi (il figlio del patron del Napoli, ndr.), che per primo si è accorto della colonna di fumo che veniva fuori da sotto coperta, ha evitato il peggio". Ma anche l'altro figlio Edoardo, che era a casa con la compagna ad attendere l'arrivo della famiglia, è stato in parte protagonista della vicenda. Il vicepresidente del Napoli si trovava infatti al telefono con l'assistente di bordo Anna che lo aggiornava sull'imminente arrivo al porto.

La comunicazione è stata spezzata dalle grida della donna che ha urlato "il fuoco!". Dalla finestra, il giovane De Laurentiis ha immediatamente avvistato l'imbarcazione in fiamme e ha realizzato l'accaduto. "Al primo segnale di fumo hanno calato in mare il tender di bordo – racconta invece Francesca, la compagna di Edoardo – sul quale sono saliti tutti gli ospiti, a cominciare dai bambini, mentre l’equipaggio, il capitano Vincenzo e lo storico marinaio di De Laurentiis Enzo, con Teresa e Anna, mettevano in acqua l’altro gommone". Sempre l'assistente di bordo, Anna, ha sfidato le fiamme per riprendere i cellulari del presidente del Napoli e di suo figlio Luigi. Poi tutti i passeggeri hanno trovato riparo su gommone avvicinatosi all'imbarcazione. Al drammatico incidente sono seguite immediatamente le indagini delle forze dell'ordine che stanno indagando anche su una presunta matrice dolosa dell'incendio che ha distrutto il superyacht Angra. L'imbarcazione realizzata completamente in legno e ristrutturata di recente dal patron del Napoli valeva all'incirca 3 milioni di euro.

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