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Amianto, rimozione affidata a imprenditore condannato: il Comune blocca l’appalto

Il Comune di Napoli ha sospeso la firma per aggiudicazione dell’appalto alla Atr, che avrebbe dovuto effettuare la rimozione dell’amianto sul territorio cittadino. L’impresa è riconducibile a Giovanni Pellini, condannato nel processo per traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale.
A cura di Angela Marino
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La rimozione dell'amianto, materiale cancerogeno presente in tetti e coperture in eternit ormai fuori produzione, è stata affidata dal Comune ad una azienda condannata per reati ambientali. Questa la circostanza clamorosa sottolineata dal Corriere del Mezzogiorno che in un articolo ha dato notizia dell'affidamento in appalto alla Atr, impresa guidata  con un quinto delle quote, da Giovanni Pellini, condannato in appello a sette anni per traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale. Uno scandalo per il quale ha tuonato l'ex assessore all'Ambiente e vicesindaco Tommaso Sodano, definendo il caso "gravissimo".  Contro i fratelli Pellini, imprenditori di Acerra condannati in uno dei più importanti i processi per reati ambientali nella Terra dei Fuochi, Sodano ricorda di aver condotto una lunga battaglia in Parlamento, nei primi anni 2000.

Dopo il j'accuse dell'ex numero due di Palazzo San Giacomo, il Comune ha sospeso l'aggiudicazione della gara, avvenuta secondo il regolare protocollo. Da parte sua, l'attuale vicesindaco con deleghe all'ambiente, Raffaele del Giudice, ha assicurato che sono stati sollecitati accertamenti da parte della Prefettura. In attesa di risposte sul futuro dell'appalto, l'impresa, che pure risulta in possesso dei requisiti richiesti verrà sottoposta a nuovi accertamenti. Non si ferma, intanto, la ridda di polemiche seguite allo scandalo. “Aver assegnato l’appalto per la rimozione a una società in cui figura anche un imprenditore condannato per aver smaltito illegalmente rifiuti non aiuterà certo il lavoro di messa in sicurezza e bonifica delle zone in cui è stato abbandonato amianto” dice il consigliere regionale dei Verdi Borrelli per il quale “i necessari controlli, di cui parla oggi il vice sindaco Del Giudice, e la successiva possibile revoca dell’appalto comporterà notevoli ritardi di cui pagheranno le conseguenze i cittadini napoletani”.

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