Caserta: incendio doloso in un “campo della legalità”, bene confiscato alla camorra
Grave episodio la scorsa notte a Santa Maria La Fossa, vicino Caserta. L'impianto di irrigazione di un campo confiscato alla camorra, dove ora si organizzano le iniziative legate ai "campi della legalità", è stato incendiato da sconosciuti. La denuncia arriva dai sindacati Cgil, Spi e Flai della Campania e di Caserta, che parlano apertamente di un atto intimidatorio: "La rabbiosa iniziativa camorristica è da ascriversi al fatto che su quel sito si stanno tenendo i campi della legalità che vedono interessati giovani e accompagnatori provenienti da ogni parte d’Italia", affermano i sindacati in una nota.
Il bene dove è avvenuto l'atto intimidatorio, che si trova in località Mandroni, apparteneva al clan Zagaria ed è ora utilizzato dall'associazione Nero e non solo, un circolo Arci che dal 1991 organizza corsi di lingue e fornisce aiuto burocratico a cittadini stranieri che arrivano in Italia. In questi giorni nel campo si sta svolgendo l'iniziativa antimafia "Terra di lavoro e dignità", promossa da Arci, Cgil, Spi Cgil, Flai Cgil e Rete degli Studenti, con la presenza di volontari provenienti da diverse parti d'Italia.
Dopo l'episodio della scorsa notte non sono mancate le reazioni: "La camorra non ci intimorirà con i suoi atti vandalici che non fermeranno il nostro impegno che continua, con responsabilità e passione, per indicare a tutti, partendo dai giovani, che la strada della legalità e della lotta alle mafie e alla camorra, è l’unica che dà a questo paese la possibilità di riscattarsi e risorgere", ha affermato la segretaria della Cgil di Caserta, Camilla Bernabei.
Ma i sindacati chiedono anche di non essere lasciati soli: "Chiediamo alle istituzioni, a cui abbiamo già denunciato il vile attentato, di adoperarsi per garantire il massimo della sicurezza – ha detto Paolo Masia, della Cgil Campania -, consapevoli che sui beni confiscati e restituiti alla legale produzione di mercato, si gioca la definitiva battaglia dello stato contro le mafie comunque denominate".