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Caso De Luca, Manna: “Adesso andiamo all’incasso”

Smentite le notizie dell’intercettazione in cui il giudice Scognamiglio avrebbe detto “È fatta”, sotto i riflettori nello scandalo sulla presunta concussione nel caso della sentenza di sospensiva della sospensione per De Luca, resta il marito del giudice, Guglielmo Manna. Le ultime intercettazioni rivelano l’accordo per una nomina messo sul piatto in cambio della sentenza favorevole per il governatore.
A cura di Angela Marino
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"Ora bisogna andare all'incasso". Sono queste le parole pronunciate dall'avvocato Guglielmo Manna, legale dell'ospedale Santobono di Napoli e marito del giudice civile Anna Scognamiglio, membro del collegio giudicante che ha emesso la sentenza con la quale il governatore Vincenzo De Luca, ha potuto insediarsi a Palazzo Santa Lucia. L'intercettazione  – pubblicata dal Mattino – emerge dall'informativa della Squadra Mobile di Napoli inviata alla Procura di Roma e al Csm nell'ambito dell'indagine sul presunto caso di concussione che vede indagati Manna, il giudice Scognamiglio, il presidente della regione Campania De Luca e l'ex capo della segreteria regionale Carmelo Mastursi.

Accordi e intercettazioni: sotto i riflettori resta Guglielmo Manna

Dopo la bufera abbattutasi sul palazzo della Regione alla notizia dell'inchiesta della Procura di Roma, cominciano a delinearsi i ruoli di tutti gli attori della vicenda. Il caso, poggia sulla sentenza con cui è stata annullata la sospensiva per il presidente De Luca, nell'ambito della legge Severino, che prevede la decadenza o la sospensione degli amministratori locali in caso di condanna. Nel caso dell'ex sindaco di Salerno, era la condanna per abuso di ufficio, ultimo ostacolo dopo la vittoria alle elezioni regionali in Campania per la poltrona di governatore. Il sì, ovvero la sentenza favorevole di sospensione della sospensiva, è arrivato lo scorso luglio con il verdetto emesso dal collegio di giudici del quale è componente il magistrato Anna Scognamiglio. Sul suo peso nella decisione favorevole il marito Guglielmo Manna avrebbe – secondo le ipotesi accusatorie – giocato la richiesta di un posto di prestigio all'interno della Sanità campana. L'ok alla sospensione, insomma, in cambio dell'incarico, sarebbe la richiesta avanzata dal legale all'entourage di De Luca. Ma se è vero che alcune intercettazioni sembrano avvalorare l'ipotesi della concussione, il nodo della questione è: sapeva il giudice Scognamiglio della richiesta del marito? Era al corrente che stava barattando la sentenza con una nomina?

Il giudice Scognamiglio sapeva dell'accordo?

Le notizie riportare ieri della stampa parlavano di un'intercettazione in cui il giudice Scognamiglio avrebbe detto al marito: "Abbiamo finito, è fatta", avvertendo dell'esito favorevole del verdetto. In realtà l'esistenza di questa prova è stata smentita dalla Procura. Il magistrato resta comunque indagata e verrà probabilmente trasferita ad altra sede, ma mancano, ad ora, prove che ne dimostrino la partecipazione attiva all'accordo concussivo. Punto a capo. Nel mirino rimane proprio l'avvocato Manna, intercettato diverse volte, tra luglio e agosto, mentre discuteva con l'avvocato Gianfranco Brancaccio l'invio del curriculum per l'incarico all'avvocato avellinese Giuseppe Vetrano (anche lui indagato nell'inchiesta insieme a Brancaccio). Il tre agosto Brancaccio e Manna incontrano Nello Mastursi a palazzo Santa Lucia.

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