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Corteo dei centri sociali dopo gli scontri: “Il Mezzocannone occupato non si tocca”

Dopo gli scontri con i carabinieri, avvenuti nella notte tra sabato e domenica scorsa, i ragazzi del centro sociale Mezzocannone Occupato hanno manifestato per le strade di Napoli. In piazza un migliaio di persone.
A cura di Enrico Tata
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I ragazzi del centro sociale Mezzocannone Occupato hanno sfilato per le strade di Napoli dopo gli scontri con i carabinieri avvenuti nella notte tra sabato e domenica scorsa. Hanno manifestato circa un migliaio di persone, scese in piazza in difesa delle attività culturali che vengono organizzate ogni giorno negli spazzi del centro sociale. Il corteo si è svolto pacificamente.

"Il ragionamento che fanno i ragazzi dei movimenti sociali mi trova in linea con il recupero degli spazi abbandonati, e mi auguro non sia il pensiero delle forze dell'ordine quello di andare a sgomberare i centri sociali. Gli scontri sono una vicenda grave, ma ho chiesto elementi anche alle forze dell'ordine per verificare i fatti fino in fondo. Grazie ai movimenti per il lavoro che fanno in città, un'attività meritoria che non può diventare motivo di ordine pubblico. Detto questo, episodi di violenza continuo a censurarli, da qualunque parte provengano", ha detto alle telecamere di Repubblica.it il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

"Giornate come questa cancellano con un colpo di spugna le polemiche, l'amarezza, la stupidità del potere. Sabato sera decine di uomini delle forze dell'ordine hanno aggredito gli attivisti di Mezzocannone, sfondando la porta per provare ad entrare e fare violenza allo spazio e alla sua comunità.
Oggi pomeriggio centinaia di persone, a partire da quella piccola porta affacciata sulla metropoli, si sono riversate in strada per dire una cosa semplice: nessuno può permettersi di toccare un'esperienza autonoma, ribelle, che produce cultura, saperi, proposta politica, attivismo di base". Questo l'inizio di un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook Insurgencia.

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