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Notte di tensione tra carabinieri e attivisti di Mezzocannone Occupato

Dalla segnalazione per musica ad alto volume e schiamazzi notturni ad una festa di 18 anni, al un muro contro muro fra carabinieri e attivisti di Mezzocannone Occupato. Risultato, una tensione durata fino all’alba con vetri in frantumi, due persone denunciate e due carabinieri lievemente contusi dal lancio di bottiglie.
A cura di Cir. Pel.
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Via Mezzocannone nella notte durante l'intervento dei carabinieri (immagine fornita da 'Mezzocannone Occupato')
Via Mezzocannone nella notte durante l'intervento dei carabinieri (immagine fornita da ‘Mezzocannone Occupato')

Dalla segnalazione per schiamazzi notturni alle 3 del mattino ad una vera e propria nottata d'inferno, con decine di persone in strada a urlare, undici auto dei carabinieri in zona, due persone identificate e denunciate e due carabinieri contusi lievemente per lancio di bottiglie. Via Mezzocannone ieri notte ha rischiato di trasformarsi in un campo di battaglia tra militari dell'Arma e gli attivisti che da anni ormai occupano parte dell'ex struttura mensa della Federico II usandole per concerti e dibattiti.

La cronistoria: al numero del pronto intervento, il  112, nella notte di domenica 14 maggio è arrivata una segnalazione per la musica troppo alta all'interno del centro sociale Mezzocannone Occupato, al civico 12 dell'omonima strada dov'era in corso una festa di compleanno per i 18 anni di uno studente di scuola superiore. I carabinieri sono giunti in zona – nel frattempo, raccontano gli attivisti, l'impianto musicale era già stato spento – e hanno chiesto di identificare chi era alla porta. La versione degli occupanti di Mezzocannone, affidata ad una lunga nota corredata di video e foto, racconta così: «I carabinieri provavano a sfondare il portone con l'uso di manganelli e calci, i vetri esterni di Mezzocannone occupato andavano in frantumi […] chiedevano di identificare tutti i presenti alla serata, circa una cinquantina di persone vista l'ora tarda, per lo più studenti. Davanti al netto rifiuto degli occupanti davano vita ad una vera e propria follia durata circa un'ora e mezza. Prima provavano a fare irruzione nello spazio, una volta respinti i militari, gli occupanti chiudevano il portone…».

A quanto apprende Fanpage.it dall'Arma, la procedura è stata quella standard, con la richiesta di identificazione e la successiva denuncia a piede libero di due persone per rifiuto di declinare le proprie generalità ad un pubblico ufficiale e la richiesta di rinforzi in risposta ad un lancio d'oggetti (bottiglie) che hanno ferito in maniera lieve due militari. Gli identificati sono stati tutti rilasciati dopo aver verificato le loro generalità. La situazione di tensione si è tuttavia protratta fino alle 4 del mattino: fuori il centro sociale, allertati dalla rete di attivisti, si erano infatti radunati decine di ragazzi, compresi i leader dei movimenti antagonisti di sinistra. Quando si è avuta notizia del rilascio degli identificati la tensione si è sciolta, poco dopo le 4.30 del mattino.

Da tempo in zona è nato un "Comitato quiete pubblica" che monitora i superamenti dei livelli massimi di rumore, musica e schiamazzi consentiti chiedendo al Comune di Napoli di intervenire ogni qual volta si eccede, soprattutto nel cuore della notte. Più volte – a quanto si apprende – esposti per il disturbo della quiete pubblica sono stati presentati da residenti di via Mezzocannone per varie attività nell'area (non solo il centro sociale) che si protrarrebbero fino a notte fonda.

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