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Comune di Orta di Atella, dipendenti assenteisti: 85 indagati

Risultavano presenti anche quando non si recavano al lavoro, gli 85 dipendenti del Comune di Orta di Atella in provincia di Caserta finiti nei guai. La truffa è stata scoperta dai Carabinieri grazie all’aiuto di telecamere nascoste. Tutto sotto gli occhi di dirigenti e vigili urbani.
A cura di An. Mar.
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Entravano e uscivano senza controllo dagli uffici comunali, ma il registro di presenza, li dava regolarmente in servizio. È quanto scoperto dai Carabinieri di Marcianise (Caserta) circa le abitudini di 85 dipendenti del Comune di Orta di Atella in provincia di Caserta. Tra marzo e maggio del 2013 i carabinieri hanno installato delle telecamere nascoste presso i dispositivi in cui i dipendenti comunali timbravano l'uscita e l'entrata dal lavoro presso gli uffici del comune. Il sistema messo in piedi dai dipendenti fannulloni consisteva nell'affidare ad un dipendente a turno i badge di tutti gli altri per farlo marcare. Nei turni di notte un solo dipendente marcava per tutti e poi rientrava a casa. Il mattino successivo era il turno di un dipendente diverso che effettuava la stessa illecita operazione sempre per conto di tutti gli altri dipendenti.

Un sistema rodato per lavorare poco, ma far risultare nei registri di presenza il pieno svolgimento del turno. I carabinieri hanno accertato che i lavoratori socialmente utili del Comune di Orta di Atella facevano in modo di far risultare presenti i colleghi che non si erano presentati sul posto di lavoro. In pratica c'era chi a lavorare non ci andava proprio eppure risultava pienamente in servizio.

Blitz anti assenteisti a Orta di Atella (Caserta)

L'operazione truffaldina avveniva sotto gli occhi del vigili urbani. È quello che mostrano chiaramente le immagini riprese dalle telecamere nascoste. Per 24 dipendenti stamane è scattato l'obbligo di presentarsi presso la caserma dei carabinieri prima e dopo il turno di lavoro. Gli indagati complessivamente sono 85 su 128 dipendenti: ben oltre le metà dell'intera pianta organica, quindi, era dedita alla truffa ai danni della pubblica amministrazione. L'accusa nei confronti degli indagati è di truffa aggravata e false attestazioni. Da valutare la posizione dei dirigenti dei servizi comunali sotto i cui occhi avveniva la truffa.

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