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“Furbetti del cartellino” a Maddaloni, ai domiciliari 9 dipendenti dell’Asl

I dipendenti dell’Azienda sanitaria locale si allontanavano dal posto di lavoro per andare a gare jogging o accompagnare i figli a scuola. Tra i destinatari del provvedimento anche un consigliere comunale di Valle di Maddaloni, Agostino Renzi, dipendente dell’Asl.
A cura di Angela Marino
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Andavano a fare jogging o in pizzeria mentre risultavano presenti sul posto di lavoro. L'ennesimo caso di assenteismo è stato segnalato in provincia di Caserta, a Maddaloni. A timbrare il cartellino per poi allontanarsi senza segnalarne l'uscita erano i dipendenti dell'Azienda sanitaria locale. Stamane i Carabinieri della stazione di Valle di Maddaloni sono intervenuti per eseguire le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nei confronti di 16 indagati, 9 ai domiciliari e 7 sospesi dal pubblico impiego. Le accuse, per gli indagati sono, a vario titolo, quelle di truffa, false attestazioni o certificazioni in concorso, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico e di aver causato un ingente danno patrimoniale  – il danno provocato da ogni singolo indagato va dai 450 e 3.400 euro – e di aver violato doveri inerenti a una funzione pubblica o a un pubblico servizio.

Tra i destinatari del provvedimento anche un consigliere comunale di Valle di Maddaloni, Agostino Renzi, dipendente dell'Asl.  I carabinieri hanno condotto le indagini con servizi di pedinamento e videoriprese. "Se saranno accertati gli illeciti ipotizzati dalla Procura, i furbetti del cartellino dovranno risarcire i cittadini per i danni loro arrecati". Lo afferma il Codacons, intervenendo sul caso. "Si tratta di reati che, se confermati, avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Il danno per i cittadini è duplice: da un lato il servizio reso dall'ente pubblico, in questo caso la Asl, subisce un peggioramento a causa dell'assenza ingiustificata dei dipendenti dagli uffici, dall'altro vi è uno spreco di soldi pubblici, in quanto i lavoratori infedeli percepiscono stipendi senza lavorare". Per tale motivo il Codacons si costituirà parte offesa nel procedimento chiederà di avviare azioni di recupero delle retribuzioni percepite negli anni.

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