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Il Presidente Mattarella sulla Terra dei fuochi: “Emblema del degrado italiano”

Il Presidente della Repubblica, intervenuto sabato a Firenze per la giornata “Expo delle idee”, ha citato la Terra dei fuochi come “emblema del degrado italiano”: “Drammatica situazione di uno sfruttamento cinico, e senza futuro”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'appuntamento con la seconda tappa dell'Expo delle idee era sabato a Firenze. L'Expo partirà il primo maggio a Milano. Eppure, nel corso del suo intervento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto citare anche la Campania, per ricordare a tutti che al di là dei messaggi positivi e delle eccellenze, il nostro Paese presenta anche situazioni drammatiche, come la Terra dei fuochi, per il Presidente "emblema del degrado".

"La bellezza della natura, il lavoro plurisecolare dell’uomo hanno fatto del paesaggio agricolo del nostro Paese qualcosa di inimitabile, con esempi di alto equilibrio tra coltivazione del suolo e salvaguardia ambientale. I grandi scenari di altri Paesi ci propongono, egualmente, esempi di questo tipo – ha detto sabato Mattarella nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, dove con ministri e delegati si discuteva de “L’Italia della bellezza, del saper fare e dell’innovazione” -. Di contro, si presenta la drammatica situazione di uno sfruttamento cinico, e senza futuro, di aree importanti: penso, anzitutto, alla Terra dei Fuochi, emblema del degrado".

Mattarella rompe il silenzio sulla Terra dei fuochi

Le parole di Mattarella hanno avuto il merito di riportare al centro dell'attenzione la questione della Terra dei fuochi, ossia quella parte di territorio campano compreso tra le province di Napoli e Caserta dove, nonostante decreti, inchieste giornalistiche e mobilitazioni dei cittadini, continuano gli sversamenti illegali e i roghi di rifiuti tossici, nel silenzio di buona parte della politica locale e con la sola opposizione dei comitati Stop Biocidio.

Nel suo intervento il Presidente ha sottolineato come l'Expo possa essere "un'occasione feconda per ridefinire opzioni su materie come i suoli ed il loro uso, l’acqua, l’equilibrio ecologico, la ricerca, le relazioni e gli scambi internazionali; temi tutti sui quali l’Italia è chiamata a concorrere alla individuazione di politiche più adeguate, sia in sede comunitaria, sia nelle sedi multilaterali a ciò dedicate, a partire dalla Fao al Wto, sia nelle sedi bilaterali opportune". Mattarella ha poi paragonato l'Expo a "un grande convoglio che fa irruzione sulla scena nazionale, e mondiale, per disseminare intorno a sé messaggi e contenuti che vogliamo positivi". Una sfida importante alla quale il Presidente guarda con ottimismo: "Se il risultato, come tutto sembra indicare, sarà positivo, ad avvantaggiarsene sarà il capitale sociale del Paese, bene collettivo, che ne uscirà arricchito non soltanto nella dimensione infrastrutturale ma in quella, ancora più rilevante, della creazione dei saperi".

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