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Militari e forze dell’ordine: chi controlla la Terra dei fuochi?

È stata raddoppiata la missione dei militari nella Terra dei Fuochi. Ma come avvengono i controlli contro i roghi nelle provincie di Napoli e Caserta, e quali sono i compiti dei militari dell’esercito? E come agiscono invece le altre forze dell’ordine nel contrasto al fenomeno? Per capirlo abbiamo provato a sversare rifiuti pericolosi in due degli 88 comuni della terra dei fuochi.
A cura di Antonio Musella
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La terra dei fuochi brucia ancora. Restano migliaia i roghi di rifiuti pericolosi censiti ogni anno nel territorio tra le provincie di Napoli e Caserta. Scarti industriali, residui edili, pneumatici, plastiche, materiali in amianto, rifiuti provenienti dalle industrie tessili e calzaturiere, vengono sversati illegalmente e dati alle fiamme tutti i giorni. Per fermare il fenomeno il governo ha varato la legge 6/2014, la cosiddetta "legge per la terra dei fuochi" che prevede l'invio dei militari dell'esercito per pattugliare il territorio e contrastare il fenomeno dei roghi. Nel 2014 sono arrivati negli 88 comuni previsti dalla legge sulla terra dei fuochi, circa 100 militari. In pratica poco più di un militare per ogni Comune. Quest'anno il governo ha deciso di potenziare il numero di militari raddoppiando il contingente della missione "terra dei fuochi" guidata dal colonnello Ettore Motti, portando a 200 il numero delle unità. Ma a pattugliare il territorio ci sono anche le forze dell'ordine locali, compresi i vigili urbani, come quelli del Comune di Afragola alle porte di Napoli che hanno istituito una squadre speciale denominata "terra dei fuochi" con il compito di pattugliare il territorio e contrastare i roghi.
Secondo il prefetto Cafagna, che coordina il tavolo permanente degli enti locali della terra dei fuochi, il fenomeno è in diminuzione.  Abbiamo girato con le pattuglie dei militari della missione "terra dei fuochi" e con la polizia municipale di Afragola per capire davvero lo stato del fenomeno.

Non possono arrestare, inseguire e fare indagini: il lavoro dei militari

A guidare la missione dell'esercito nella terra dei fuochi c'e' il colonnello Ettore Motti che alle telecamere di Fanpage spiega i numeri dell'attività svolta nell'ultimo anno. "Ci sono 48 pattuglie che giorno e notte girano nel territorio degli 88 comuni della terra dei fuochi – spiega – ci sono stati 15 mila controlli". Di questi pero' sono 8 sono stati trasformati in arresti che sono stati effettuati pero' dalle forze dell'ordine. Infatti come precisa il colonnello Motti "i militari non possono fare arresti". Il contingente militare si sposta con mezzi pesanti che sono stati utilizzati nelle missione all'estero come quelle di Iraq ed Afghanistan. Mezzi molto pesanti che hanno una velocità su strada contenuta. Poco male visto che i militari dell'esercito non possono inseguire chi sversa o incendia i rifiuti pericolosi. "Noi non possiamo effettuare inseguimenti, spetta solo alle forze dell'ordine" precisa il colonnello Motti a Fanpage. In pratica chi sversa e vede arrivare i militari può tranquillamente allontanarsi dal luogo senza correre il rischio di venire rincorso. I militari in quel caso devono avvertire le forze dell'ordine locali che devono poi recarsi sul posto. Ai militari non spetta nemmeno il compito di investigare su quali sono i meccanismo criminali che portano allo sversamento di rifiuti pericolosi ed all'incendio degli stessi. "E' un compito che spetta alle forze dell'ordine" come ci dice il colonnello Motti. Siamo stati in giro con una pattuglia della missione "terra dei fuochi" dell'esercito, battendo le strade intorno a Caserta. Abbiamo assistito al rinvenimento di una discarica abusiva su cui si era già consumato un rogo di rifiuti pericolosi. Il compito dei militari è quello di misurarne il perimetro, scattare foto, definire le coordinate gps del luogo ed avvertire le forze dell'ordine locali. Non vengono nemmeno classificati i rifiuti che sono stati incendiati perchè, come ci spiega un militare di pattuglia, anche questo "è compito delle forze dell'ordine locali".

Videosorveglianza ed indagini sul territorio: il lavoro dei vigili urbani

Il comandante della polizia municipale del Comune di Afragola (Na), Luigi Maiello, ha istituito una squadra speciale di vigili che si occupa del contrasto ai roghi di rifiuti speciali nel territorio del comune. Inoltre il Comune di si è dotato di un sistema di videosorveglianza che monitora le zone maggiormente interessate dagli sversamenti con telecamere direttamente collegate al comando dei vigili urbani. Un sistema che funzione come ci spiega il comandante Maiello: "nelle zone interessate dalla videosorveglianza gli sversamenti sono praticamente azzerati, ma si stanno spostando nelle zone dove non c'e' videosorveglianza e per noi è più facile perchè concentriamo gli appostamenti in quelle zone". Il sistema funziona e come raccontano le nostre telecamere il parcheggio del comando della polizia municipale di Afragola è pieno di mezzi sequestrati i cui proprietari sono stati colti in fragranza mentre sversavano rifiuti."La pattuglia gira e fa degli appostamenti, ma abbiamo anche messo delle pattuglie a piedi, c'è chi finge di fare la coppietta, chi finge di portare a spasso il cane". In questo modo nel solo Comune di Afragola nell'ultimo anno ci sono stati 8 arresti per roghi di rifiuti pericolosi, lo stesso numero degli arresti effettuati dall'intera missione dei militari sul territorio di 88 comuni. L'attività investigativa viene svolta direttamente dalla polizia municipale, una attività indispensabile per fermare il fenomeno "sequestrare un'area di 10 mila metri quadrati piena di rifiuti e non trovare un colpevole non serve a nulla". Sono diverse le indagini fatte dagli uomini di Maiello che hanno colpito circa 20 aziende che smaltivano abusivamente i propri rifiuti. "Avere i militari al servizio delle forze dell'ordine locali sarebbe la migliore soluzione" spiega Maiello, in questo modo si aggiungerebbe personale a chi già conosce il territorio ed effettua attività investigative.

L'esperimento: abbiamo provato a sversare "rifiuti pericolosi"

Per capire se le attività di contrasto funzionano davvero abbiamo provato a sversare anche noi degli pseudo "rifiuti pericolosi". Con due sacchi blu riempiti con dei cuscini ci siamo recati nelle zone principalmente interessate dai fenomeni di sversamento abusivo dei rifiuti che sono all'origine dei roghi. Come raccontano le nostre immagini, siamo andati nei comuni di Afragola e Caivano, due dei comuni inseriti nell'elenco della legge "terra dei fuochi".
A Caivano, zona che dovrebbe essere sorvegliata dai militari dell'esercito, ci siamo recati lungo i Regi Lagni, i canali d'acqua ai cui bordi vengono scaricati abitualmente rifiuti pericolosi dati poi alle fiamme. Lo abbiamo fatto in pieno giorno e nessuno c'ha fermato. Abbiamo lasciato i nostri due sacchi blu in mezzo ad una distesa di altri rifiuti pericolosi in tutta tranquillità. Ci siamo allontanati e dopo alcune ore siamo anche ritornati a prendere i nostri sacchi senza aver avuto il minimo problema. Ad Afragola invece ci siamo recati nelle campagne immediatamente adiacenti al rione Salicelle, un quartiere popolare di Afragola interessato da roghi di rifiuti. Dopo una decina di minuti passati a percorrere le campagne della zona siamo stati fermati da una pattuglia di vigili urbani che perlustrava la zona. Durante tutto il viaggio nel territorio degli 88 comuni della terra dei fuochi abbiamo incontrato diversi roghi di rifiuti, spesso contenenti anche materiali in amianto e plastiche, ed i cui fumi si alzavano verso le abitazioni circostanti. Insomma mentre si prova a comprendere quale sia il miglior metodo di contrasto per i roghi, la terra dei fuochi brucia ancora.

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