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Morte di Fortuna Loffredo, nuovo sopralluogo al Parco Verde di Caivano: verso la svolta?

Il caso di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni morta nel 2014 dopo essere precipitata nel cortile delle case popolari del parco Verde di Caivano, potrebbe essere a una svolta. I magistrati hanno effettuato un nuovo sopralluogo nel palazzo degli orrori: potrebbe essere legato a nuovi elementi rivelati dall’amichetta di Fortuna, una delle ultime ad aver visto in vita la piccola.
A cura di Francesco Loiacono
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Dalla morte della piccola Fortuna Loffredo sono passati quasi due anni. Adesso, però, si potrebbe davvero essere vicini a una svolta nelle indagini su quanto accaduto alla bambina di 6 anni, vittima di abusi e morta dopo un volo nel vuoto terminato nel cortile delle case popolari del parco Verde di Caivano, vicino Napoli. Una palazzina soprannominata "degli orrori", dopo che un filone parallelo dell'indagine sulla morte di Fortuna ha portato alla scoperta di una serie di abusi su minori, smantellando con alcuni arresti una rete di pedofilia.

Il sopralluogo dopo la testimonianza dell'amichetta di Fortuna

Ieri mattina, come riporta il quotidiano Il Mattino, i magistrati incaricati di indagare sul caso di Fortuna sono tornati nel terzo isolato delle case del parco Verde, effettuando un sopralluogo accurato nei piani alti. Quelli da cui Fortuna è caduta – o è stata scaraventata – la mattina del 24 giugno 2014, morendo dopo mezz'ora di agonia nel pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Il sopralluogo degli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Claudia Maoni, potrebbe essere legato a qualche nuovo elemento sulla mattina della tragedia rivelato da una testimone della vicenda, un'amichetta di Fortuna. La bambina è una dei piccoli allontanati dal parco Verde per il loro coinvolgimento nelle storie di abusi e pedofilia venuti fuori durante le indagini per la morte di Fortuna Loffredo. Proprio nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari con cui Doriana era stata sottratta ai genitori – arrestati – e trasferita in una struttura protetta, il magistrato aveva sottolineato come la bambina fosse stata pesantemente condizionata dalla nonna e dalla mamma a non rivelare quello che sapeva sugli ultimi istanti di vita dell'amica.

Dagli inquirenti cauto ottimismo sull'inchiesta

Come riporta il quotidiano napoletano, è probabile che adesso la piccola, l'ultima persona – a parte l'eventuale assassino – ad aver visto viva Fortuna – sia stata aiutata da psicologi a superare quel blocco, rivelando nuovi particolari. Motivo che spiegherebbe il nuovo sopralluogo e anche un cauto ottimismo degli inquirenti sulla possibile soluzione del caso di Fortuna, che attende da troppo tempo che sia fatta giustizia.

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