Reintegrati dal Tribunale i 5 operai Fiat di Pomigliano licenziati
Può definirsi storica la sentenza del Tribunale della Corte di Appello di Napoli, che ha decretato il reintegro in fabbrica di 5 operai licenziati dalla Fiat di Pomigliano d'Arco. I cinque, Mimmo Mignano, Marco Cusano, Roberto Fabbricatore, Massimo Napolitano e Antonio Montella, furono licenziati nel 2014, dopo aver esposto, il 5 giugno di quello stesso anno, un fantoccio impiccato raffigurante il volto di Sergio Marchionne. Il gesto, provocatorio, era stato messo in atto durante una manifestazione di protesta in seguito al suicidio di due colleghi che erano stati messi in cassa integrazione dall'azienda.
In seguito alla vicenda era scattato immediatamente il licenziamento, confermato con ben due sentenze dal Tribunale di Nola, che aveva sempre dato ragione alla Fiat e a Marchionne, respingendo la richiesta di reintegro da parte dei cinque operai. Adesso però la Corte d'Appello di Napoli ha ribaltato completamente quelle sentenze, decretando il diritto degli operai a manifestare anche in quel modo e disponendo il loro reintegro in fabbrica.